Satricvm

Indirizzo: Strada Nettuno-Cisterna, 1227 – Loc. Le Ferriere, Latina, Lazio

Telefono: 349/1923153

Sito Web: www.maxcotilli.com

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: creativa
  • Voto: 8.25
  • Prezzo: menù degustazione 11 portate 90€, 8 portate 70€, singolo piatto 26€, dolci 15€
  • Chiuso: Domenica sera; Martedì e Mercoledì
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Da sempre Satricvm è una fucina di idee con l’obiettivo di far conoscere l’idea di ristorazione di Max Cotilli e Sonia Tomaselli, chef e sommelier compagni nella vita e nel lavoro, ad un pubblico più ampio possibile. La loro ultima trovata è unire gusto ed estetica proponendo un unico menù a tema (da scegliere in forma completa da 11 portate a 90€ o ridotta a 8 piatti a 70€) che racconti una storia: dopo Alice in Wonderland proposta in inverno è stata la volta dell’Odissea di Ulisse attraverso il Mediterraneo. Questa iniziativa comporta diversi rischi, tra cui quello di dare più importanza alla forma che alla sostanza, ma per fortuna non è stato questo il caso. Le prime battute del nostro “viaggio” ci fanno partire ovviamente da Troia, dove la guerra decennale è finita grazie al famoso cavallo, che è quello che ci porta le stuzzicanti lamine vegetali croccanti, ossia melanzana disidratata, cialda di ceci e al carbone vegetale e una simpatica ostia stampata che conteneva dell’hummus, a parte c’erano tre salse da spalmare sopra: crema di melanzana alla brace, taramosalata a base di uova di pesce, mandorla fermentata. Nettuno è stato rappresentato da un gustoso calamaro marinato e scottato, dalla consistenza ottimale, servito su una base di critmo (finocchio di mare, sapido e aromatico) e un tocco di sfilacci di cavallo col doppio fine di dare intensità e ricordare l’animale sacro al dio. Circe, invece, è un piatto dai mille rimandi: delizioso e appagante il gyros di tonno servito in una piadina a forma di Circeo (per celebrare a suo modo anche il territorio oltre che la storia), accompagnata da una terrina di maiale sormontata da tonno appena scottato al tavolo, simpatica nella sua forma di porcellino ma non particolarmente incisiva al gusto. Problema analogo che abbiamo riscontrato in Polifemo, bellissimo visivamente, ma poco convincente al palato: un occhio di ricciola freschissima con un’unica oliva a fare da pupilla, dal sapore così intenso che turba un equilibrio già reso labile dalla quantità di gelatina che serve a tenere insieme il globo di pesce. Torniamo ad alti livelli con la tela di Penelope, un primo costruito ad arte, con capelli d’angelo pressati e filati come se fossero un tessuto, conditi con scampi freschi, tzatziki e feta i cui sapori si rincorrono in un mix molto riuscito. Si è giocato sul doppio ruolo della parola coda nelle Sirene, nella sostanza una preparazione a base di coda di rospo abbinata a una buona salsa di coda alla vaccinara. Ha colpito sia l’immaginazione che il palato la pietanza chiamata Scilla e Cariddi: un vortice di bucatini che racchiudeva un cuore di morzello calabro (un saporito spezzatino tradizionale) con una piovra di liquirizia che si abbinava e completava l’intenso sapore alla perfezione. Iperione è stato un sontuoso assaggio di vaca vieja con limone arrostito e melange di frutta secca e disidratata autoprodotto, che ci ha condotti al predessert, il Naufragio, composto da una barchetta sfogliata e blu di cipolla, e poi al dessert vero e proprio: delle sorprendenti Colonne di Ercole realizzate con cremoso di Argan, terra di olive croccanti e mirra, seguite da un caffè di buona estrazione e da della piccola pasticceria sempre a tema, con ingredienti e aromi che ricordano il viaggio appena concluso.

Recensioni:

  • Ambiente: Il gioco dei materiali bene in vista, con legno e metallo su tutti, crea un contesto moderno e accogliente. Lo spazio esterno è estremamente piacevole durante la bella stagione.
  • Servizio: Curato e preciso, anche se la quantità di piatti da terminare impone una ritualità importante che rischia di togliere spazio alla descrizione della ricetta e attenzione a quel che succede al tavolo.
  • Cantina: La carta è ben strutturata, con scelte intelligenti dal buon rapporto qualità prezzo, con molte etichette locali da scoprire e diverse scelte bio. L’abbinamento vini regala scoperte ed emozioni che spaziano tra etichette di nicchia, addirittura provenienti da Grecia e Turchia, per passare anche attraverso un ottimo gin tonic, dimostrando tutta la passione e la professionalità di Sonia, sommelier di provata esperienza.
  • Olio: Grande attenzione è dedicata all’olio EVO di cui è disponibile anche una certa scelta. Su richiesta ci è stata servita una bottiglia a norma di olio EVO laziale, monovarietale Itrana.
  • Glutine:

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