Santo Palato
Indirizzo: Piazza Tarquinia, 4/A, Roma, Lazio
Telefono: 06/77207354
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: tradizionale / romana
- Voto: 7.5
- Prezzo: antipasti 8/12€, primi 15/16€, secondi 23€, dolci 7€
- Chiuso: mai
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Lieve calo di voto per il ristorante della giovane chef Sarah Ciccolini (visibile dalla finestra mentre cucina), dovuto a qualche incertezza nel tentativo di diversificare un menù, che, partendo dai fondamentali romaneschi, ha da alcuni anni rivalutato il quinto quarto. Non che manchino a Roma ristoranti che lo trattano, ma quasi tutti in maniera tradizionale. L’innovazione di Santo Palato consiste nel presentare un ingrediente povero, se non addirittura “scartato”, in modo da nobilitarlo. Un esempio è stato l’antipasto di fegato di vitello con scalogno (non pervenuto), servito sotto forma di due parallelepipedi poco più grandi di una zolletta di zucchero dal curioso colore rosa e ben diverso dal solito colore bruno, accompagnato da pane tostato e ottimo burro salato tiepido: mentre del fegato non si distingueva il sapore, l’accompagnamento di pane e burro era davvero gustoso. Pasta giustamente al dente, negli ziti alla genovese, con la carne morbida e un sapore deciso, a cui abbiamo fatto seguire un eccellente maiale con cavolo nero, salsa di limone e olio al rosmarino, accompagnato da cavolo nero (fritto) su purea di patate, dove la lieve acidità del limone si sposava bene con la carne e il croccante del cavolo creava un piacevole gioco di consistenze con la purea di patate. Ben fatta la semplice frittata con stracchino di pecora e completata con le regaje di pollo, servita nel simpatico padellino. Discreti i broccoletti ripassati, anche se un po’ secchi. Gran finale con un godurioso maritozzo grigio di grano arso con abbondante crema Chantilly, seguito da un caffè sottoestratto.
Recensioni:
- Ambiente: Una sala spoglia con tavoli nudi e tovagliette di carta, ma dove ci si trova a proprio agio. Presente la lavagna dei fuori menù e una vezzosa scritta al neon “Trattoria”. La cucina è a vista e, a locale pieno, il rumore di fondo può risultare fastidioso; nella bella stagione meglio optare per i tavolini esterni.
- Servizio: Gentile e prodigo di spiegazioni. Purtroppo, si può prenotare solo dal sito web ed è necessario un largo anticipo (nel nostro caso 40 giorni). Curioso il fatto che l’American Express accettata in fase di prenotazione per la penale, non lo è invece per pagare il conto.
- Cantina: Si nota la cura nell’offrire una ricca scelta da tutte le regioni d’Italia e dal resto d’Europa, con la presenza di piccole produzioni e ricarichi corretti, anche per la proposta al calice meritoriamente prezzata in lista. Plauso la presenza del sidro, rarissimo da trovare a Roma se non in qualche pub, e anche di vino sfuso della casa (rosso Cesanese, bianco Passerina).
- Olio: Su richiesta ci è stato servito un olio EVO di un’azienda teatina come la chef, servito in bottiglia a norma.
- Glutine:
Consigliato: 1