San Tommaso 10

Indirizzo: Via San Tommaso, 10, Torino, Piemonte

Telefono: 011/534201

Sito Web: www.santommaso10.com

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: creativa
  • Voto: 7.75
  • Prezzo: menù degustazione 75€, carosello di antipasti 28€, crudi 35€, antipasti 15/20€, primi 20/26€, secondi 23/28€, dolci 10/12€
  • Chiuso: Domenica sera, Lunedì
  • Tavoli all’aperto: no
  • Orario di apertura:

Offerte: Una vecchia drogheria dove si vendeva un po’ di tutto, rilevata da Luigi Lavazza nel 1895, oggi è sede del ristorante San Tommaso 10, la nuova creatura a marchio Lavazza che ha aperto a Torino. In cucina c’è Gabriele Eusebi, marchigiano di Fermo, che proviene dalle cucine di Condividere dove lavorava insieme allo chef Zanasi. Il fulcro del menù è rappresentato da “carosello” di antipasti, che propone in versione ridotta una serie di piatti che mixano tradizione piemontese e marchigiana: non a caso, infatti, l’apertura è affidata a una quenelle di ciauscolo da spalmare su una focaccia fatta in casa, al posto del classico burro. Oltre alla scelta à la carte c’è anche un conveniente menù degustazione a 75 euro che propone il carosello di antipasti, un primo, un secondo e tre dolci, per un’esperienza immersiva soddisfacente. Si mangia bene da San Tommaso 10, per carità ma, a nostro avviso, sarebbe il caso di lavorare in sottrazione, altrimenti si rischia, con alcuni piatti, di stancare il palato. Dopo il suddetto benvenuto a base di ciauscolo e focaccia, abbiamo assaggiato i vari antipasti che componevano il nostro carosello: “insalata russa come una cassata di Corrado Assenza”, dove il famoso piatto è stato composto come una mini cassata dal ripieno parzialmente morbido ma con alcuni pezzetti di ortaggi lasciati interi, per un risultato alquanto pesante che non ha valorizzato appieno le verdure; un delicato carpaccio di ombrina, rucola e bottarga, un gustoso filetto tagliato sottile al pepe verde, una sfoglia ripiena di crema di cipolla, un’originale razza servita come una crêpe suzette, un buon cardo bianco del Monferrato con emulsione alle nocciole e scaglie di tartufo estivo e una fresca insalata di radicchi aromatizzata con liquore all’alchermes e tapenade di radicchi. Come primo piatto abbiamo assaggiato l’ottimo spaghetto turanico Mancini condito con una salsa al burro, acciughe e camomilla, dalle note sapide del pesce ben bilanciate da quelle dolci del burro e l’aroma della polvere di camomilla a dare freschezza. Sontuoso il piccione in capunêt, con il petto dalla cottura perfetta avvolto nelle foglie di verza. In chiusura il tris di dolci formato da un Mont Blanc scomposto con due consistenze di meringa e un delizioso gelato al marron glacé, da dei golosissimi mini profiterole ripieni di crema alla nocciola e ricoperti di cioccolato fondente Gobino e da un fresco gelato all’anice servito insieme all’ottimo caffè Lavazza Selezione 1895 dalle note aromatiche persistenti.

Recensioni:

  • Ambiente: Il locale è composto da più sale che sono un tributo alla cultura architettonica cittadina, con un chiaro richiamo alla cupola della Cappella del Guarini, alla basilica di Superga e alla famosa Mole Antonelliana, arricchiti dalle immagini dei simboli delle vecchie reclame della Lavazza, a partire dalla simpatica figura di Carmencita.
  • Servizio: Divisa nera dallo stile moderno per il personale che si muove tra gli ambienti con auricolari e una compostezza a tratti artificiale, ma che assicura, comunque, precisione e tempi corretti.
  • Cantina: La lista dei vini, consultabile su tablet, ha una legenda esplicativa che illustra le tipologie di vini presenti indicati da dei pallini colorati che significano diverse cose: gli “estetici”, ad esempio, vini rossi importanti che hanno bisogno di essere risvegliati, oppure gli “aurorali”, vini rosati che ricordano una mattina estiva, e via discorrendo. Al di là delle licenze poetiche per descrivere i vini, la carta è ben fatta, con delle scelte non banali e un condivisibile focus sul Piemonte. Sono presenti anche delle presenze estere, con Francia e Germania in primis. Ricarichi tendenti verso l’alto.
  • Olio: Su richiesta ci è stato servito un olio EVO di Pinerolo, blend di Leccino e Frantoio, versato in una ciotolina direttamente al tavolo dalla bottiglia a norma.
  • Glutine:

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