Salsedine

Indirizzo: Via Bellezia 22/C, Torino, Piemonte

Telefono: 011/4369296

Sito Web:

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: pesce
  • Voto: 7.5
  • Prezzo: antipasti 20€, primi 18€, secondi 25/28€, dolci 8€
  • Chiuso: Domenica e Lunedì
  • Tavoli all’aperto: no
  • Orario di apertura:

Offerte: Salsedine è una trattoria di pesce che si distingue per la ricerca sulla materia prima. Il patron Remo Presenza, figura storica nella ristorazione torinese, ha una grande cultura ittica e tanta passione per il mare, ed è affascinante farsi raccontare ogni piatto e ingrediente che proviene dall’Italia, da piccole cooperative di pescatori, sempre fresco. In menù non si trovano molti pesci “classici”, ma tante chicche stagionali e pesci “poveri” che la cucina riesce sempre a valorizzare al meglio. Tra gli antipasti presenti in due versioni – misto crudo e misto cotto – abbiamo scelto quest’ultimo, vedendoci recapitare al tavolo quattro assaggi di piccole delizie create dallo chef: cozze ripiene di pane e mortadella, polpo alla gallega dalla buona consistenza e con un bel gioco di sapidità, un delicato carpione di boghe alla barese, di cui abbiamo apprezzato la nota dolce della cipolla accompagnata alla freschezza della menta, e infine, in crescendo, dei fiori di zucchina in tempura ripieni di mupa mantecata. Come primo piatto abbiamo optato per i tagliolini di grani antichi ai quattro crostacei, con polpa di scampi e canocchie servita su una crema di gambero viola di Sanremo e con gamberi biondi crudi, buono nel complesso e ben equilibrato tra acidità e dolcezza, ma con il crudo di gamberi in porzione esigua e quindi, inevitabilmente, in secondo piano. Ottima la cernia bianca di fondale, marinata con erbe fresche e rosolata in padella dal lato della pelle, dalla cottura perfetta, con carne soda, umida e saporita e la pelle croccante; buono anche il carciofo alla giudia che l’accompagnava. Per quanto riguarda i dolci si può scegliere tra cinque proposte al cucchiaio, tra cui abbiamo optato per il dulce de leche diluito con panna e yogurt e servito con scaglie di cioccolato fondente, cubetti croccanti di pan di Spagna, mandorle, pistacchi, salsa di caffè e lamponi, per il quale il menù recita “da fame chimica” e non a torto, vista la golosità della preparazione che per fortuna non risulta stucchevole. Il caffè purtroppo era sottoestratto e poco corposo, con la crema che presentava numerose bolle d’aria.

Recensioni:

  • Ambiente: Il locale, rustico e con i pavimenti in graniglia, dà la sensazione di essere al porto, con le corde da ormeggio appese al soffitto e i quadri moderni tutti a tema marino.
  • Servizio: Se si ha pazienza di concedersi tempi un po’ più lunghi è consigliata l’esperienza di farsi raccontare il menù a voce dallo chef che si siederà al tavolo con voi per un’appassionata narrazione, altrimenti ci si affida alle descrizioni su carta e si ordina ai ragazzi in sala: giovani, simpatici e più veloci.
  • Cantina: La carta dei vini spazia sul territorio nazionale, con anche etichette di nicchia di piccoli produttori e qualche bottiglia estera (francese e austriaca). Apprezzabile la presenza di qualche rosso da abbinare al pesce. I ricarichi sono onesti.
  • Olio: Su richiesta ci è stato servito un olio EVO abruzzese, blend di Nebbio, Peranzana e Gentile, nella bottiglia a norma.
  • Glutine:

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