Piano 35
Indirizzo: Corso Inghilterra, 3, Torino, Piemonte
Telefono: 011/4387800
Sito Web: www.piano35.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: creativa
- Voto: 8.25
- Prezzo: menù degustazione 140€
- Chiuso: Lunedì
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Progettato dall’archistar Renzo Piano, quello di Intesa San Paolo è, ad oggi, il grattacielo più alto d’Italia, sulla cui sommità è ubicato il ristorante gourmet che porta il nome del piano che occupa, ovvero Piano35. La direzione creativa è dello chef Marco Sacco, ma è Christian Balzo il resident chef del ristorante, che, con una cucina che guarda soprattutto al territorio, propone piatti che ben interpretano la tradizione, come nel vitello tonnato con sedano croccante (incluso nel menù degustazione “In Piemonte”), in cui la carne, tagliata in modo sottile, era cotta alla perfezione e ben abbinata a una salsa “vecchia maniera” e zeste di sedano fresco croccante a dare freschezza. La “carbonara au koque” è un piatto signature dello chef, che, sempre in modo rispettoso nei confronti della tradizione, vuole reinterpretare il celebre piatto: i tagliolini all’uovo, dalla cottura perfetta, sono conditi con una leggera salsa al burro e con sopra una fetta croccante di prosciutto crudo da spezzare con le mani; a parte c’è un guscio d’uovo che contiene lo zabaione da aggiungere sulla pasta con una cialda croccante di formaggio. Il sapore complessivo del piatto è sicuramente gustoso, molto più delicato e di tendenza dolce, ma, a nostro parere, non evoca quello della classica carbonara, lasciando la pietanza priva di quella nota sapida (data sia dal guanciale croccante che dal pecorino) e speziata (fornita dal pepe) che sono caratteristiche importanti della ricetta originale. Il menù “piccolo lago a Torino” comprende l’originale “Bura tè llo”, ovvero il maschio dell’anguilla cotto nel tè e servito con una salsa affumicata e un sorbetto alle rose, dalle carni tenere e per nulla grasse bilanciate dalla freschezza del sorbetto. Si torna sulla tradizione con l’ottimo bunet sormontato da morbida crema Chantilly e nocciolini di Chivasso, un dolce per nulla stucchevole, con un buon bilanciamento tra cacao e amaretti e con una consistenza perfetta. Leggermente sottoestratto il caffè, dall’aroma non particolarmente complesso. La carta della sera propone solo 3 percorsi degustazione al prezzo di 140 euro cadauno, mentre a pranzo è disponibile una formula più easy con piatti anche più semplici.
Recensioni:
- Ambiente: Ci si impiega quasi un secondo a piano per arrivare al trentacinquesimo dove c’è sia il ristorante che il lounge bar (altro punto di attrazione del locale), entrambi circondati da una serra bioclimatica, in mezzo alla quale è possibile mangiare (come se fosse un dehors) grazie alla disposizione di alcuni tavoli che regalano una vista privilegiata sul bellissimo panorama della città e sulle montagne circostanti. La sala è arredata in modo elegante e minimale, con tavoli ben dimensionati e una curata mise en place.
- Servizio: Cortese e puntuale.
- Cantina: La carta dei vini è molto ampia, con presenze italiane, soprattutto piemontesi, e con una buona selezione di etichette straniere, prevalentemente francesi ma anche di altri paesi. Ci sono cantine dai nomi importanti e qualche chicca ancora non troppo nota, ma i ricarichi sono elevati.
- Olio: Su richiesta ci è stato servito dell’ottimo olio EVO calabrese, blend di Carolea, Ottobratica e Sinopolese, versato in una ciotolina direttamente al tavolo dalla bottiglia a norma; eccellente anche il burro che accompagnava la buonissima pagnottina e i grissini, entrambi preparati in casa.
- Glutine:
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