Per Me

Indirizzo: Vicolo del Malpasso, 9, Roma, Lazio

Telefono: 06/6877365

Sito Web: www.giulioterrinoni.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: ricercata
  • Voto: 8.25
  • Prezzo: menù degustazione: 140/180€, antipasti 36/60€, primi 35/38€, secondi 48/70€, dolci 25€
  • Chiuso: mai
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Dal 2015 la cucina di Giulio Terrinoni propone un’offerta prevalentemente di pesce in cui il mare incontra la tradizione gastronomica romana creando abbinamenti e rivisitazioni interessanti. Al menù à la carte, dove si possono incontrare anche (pochi) piatti di terra, si affiancano due percorsi degustazione di cinque e dieci portate, rispettivamente a 140 e 180 euro, oltre ad uno prettamente vegetariano al costo di 140 euro. Un delicato riso, patate e cozze realizzato con una leggera crema di patate che avvolgeva i mitili e una cialda di riso croccante, è stato il piacevole benvenuto da parte dello chef, a cui ha fatto seguito il servizio del pane ai multicereali e della focaccia, entrambi di produzione propria e accompagnati da olio EVO calabrese. Eccellente, a seguire, il carpaccio di gamberi con foie gras marinato e perle di gel di cipolla rossa, un piatto esplosivo e persistente per la ricchezza dei sapori; strepitoso anche il sandwich di triglia farcito con pancetta e salvia e poi avvolto in un pane realizzato con mozzarella di bufala e salmone, accompagnato da chutney di pomodori gialli e da un sorbetto agrodolce di peperoni arrosto che aiutava a sgrassare il palato. Leggermente amaro e monocorde il primo piatto, ovvero dei ravioli paglia e fieno con ripieno di cicoria e un intingolo con alici e tarassaco, mentre ben fatto il trancio di cernia arrosto con maionese creata dall’emulsione delle parti della cernia stessa, affiancata dalla trippa di rana pescatrice alla romana con menta, pomodoro e pecorino. Dopo la sfera al mandarino, utile per pulire il palato, abbiamo gustato il dessert: la pera macerata nei suoi succhi e accompagnata da gelato alla vaniglia, meringhe e gelificazione di vin brulé, un dolce che ci ha lasciato in bocca solo il gusto della preziosa bacca che monopolizzava il resto. Dal buon aroma ma sottoestratto il caffè, con la crema evanescente e accompagnato da tre gustosi petit four: una finta oliva di cioccolato bianco con olio EVO all’interno, un mini cannolo con crema pasticciera e un fiore al limone e miele.

Recensioni:

  • Ambiente: Il locale si divide in tre sale, con la cucina a vista posta di fronte all’ingresso. I colori nero e marrone definiscono un contesto minimal che risulta un po’ freddo. Nella bella stagione si può fruire del dehors sulla tranquilla stradina.
  • Servizio: Professionale e corretto nei tempi e nei modi senza mai essere troppo rigido.
  • Cantina: La carta è ricca di cantine sia note che di nicchia, dall’Italia e dal resto del mondo, completata da una selezione di opzioni alla mescita. Ricarichi in linea con il livello del locale.
  • Olio: Con il pane viene servito un olio EVO calabrese, monovarietale Ottobratica, versato da una bottiglia a norma in una ciotolina apposita.
  • Glutine:

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