Osteria Poerio
Indirizzo: Via Alessandro Poerio, 27, Roma, Lazio
Telefono: 06/58332851
Sito Web: www.osteriapoerio.it
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: tradizionale con spunti creativi
- Voto: 6.5
- Prezzo: antipasti 13/25€, primi 15/25€, secondi 18/45€, dolci 8€
- Chiuso: mai
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Questo ristorante di quartiere negli anni si è mostrato costante e affidabile nel livello della cucina, ma in occasione della visita di quest’anno ha palesato pecche non da poco che ci inducono prudenza nel voto. Il menù è molto vasto e prevede un’equa distribuzione fra preparazioni terragne e marinare, integrate da una proposta del giorno riportata su un’ampia lavagna a parete e, per comodità, anche all’inizio della carta. Ben disposti dall’arrivo del variegato e buono cestino del pane (4 le tipologie di pane presenti), ci siamo subito allertati all’arrivo dei due antipasti. Da dimenticare il vitello tonnato: diverse fettine sottili di vitello completamente prive di umori adagiate su abbondante songino (perché?) e con la salsa tonnata troppo pungente messa sopra a piccole strisce come si usa per il topping di un dolce. Nell’altro antipasto abbiamo invece apprezzato l’ottimo prosciutto iberico bellota, servito in abbonante porzione, peccato per l’abbinamento con delle pessime ovoline di bufala, insapori e di una consistenza simile alla burrata, peraltro servite su un letto di insalata. La palma del peggior piatto di serata, però, spetta senza dubbio alcuno al riso Carnaroli con la ricciola, lardo di Colonnata e pepe rosa: servito su un piatto inadatto dal fondo semisferico, navigava letteralmente nel suo condimento rendendo impossibile terminare gli ultimi bocconi, tanto erano grassi e untuosi. Meglio è andata con i tagliolini alla spigola in salsa di agrumi che scontavano, però, una cottura eccessiva del pesce le cui carni risultavano, quindi, poco umorose. Totalmente demoralizzati abbiamo ordinato un secondo che, invece, ci ha sbalordito per la sua bontà: una guancia di manzo cotta a bassa temperatura con birra cruda e vellutata di patate al tartufo, un piatto eccellente per cottura e intensità di sapori in equilibrio tra loro. Bene è andata pure con i dolci: un classico tiramisù ben eseguito e un goloso crumble (in realtà tortino) di mele e mirtilli con gelato zabaione al passito di Pantelleria. In chiusura un espresso ben estratto e di media persistenza.
Recensioni:
- Ambiente: Un bel dehors che si sviluppa in lunghezza sull’ampio marciapiede di una signorile via di Monteverde Vecchio annuncia un locale giocato su più sale arredate con gusto in modo caldo e moderno. Degni di nota i bei tavoli lasciati parzialmente nudi dai runner dal piano in legno realizzato con le cassette dei vini, con tanto di marchi in evidenza.
- Servizio: Cortese e informale più di quanto ci si possa aspettare in un indirizzo del genere, risulta giusto nei tempi ma non precisissimo, come nel portare le posate per la portata successiva senza prima aver tolto i piatti vuoti della precedente.
- Cantina: La carta dei vini è estesa e spazia ben oltre i confini nazionali. Oltre all’indicazione dell’annata, qui assente, avremmo gradito maggior ricerca verso cantine di nicchia, sebbene alcune siano presenti, soprattutto nella sezione finale “Le chicche dell’Osteria Poerio”, sezione in cui i vini hanno una descrizione approfondita. Essendo “chicche” raccontate a parte non ci saremmo aspettati defezioni e invece… Corretti i ricarichi e da segnalare la presenza di una carta delle birre e di un’ampissima scelta di liquori e distillati.
- Olio: Alla richiesta di olio è stata portata in tavola una bottiglia a norma di un olio EVO bio novello non filtrato di un’azienda di Vetralla (VT) blend di varietà locali.
- Glutine:
Consigliato: