Magorabin
Indirizzo: Corso San Maurizio, 61/B, Torino, Piemonte
Telefono: 011/8126808
Sito Web: www.magorabin.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: ricercata
- Voto: 8.75
- Prezzo: menù degustazione 135/175€; antipasti 40/45€, primi 40/50€, secondi 50/60€, dolci 15€
- Chiuso: Domenica; da Lunedì a Venerdi a pranzo
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: “SnobPop” è il nome del nuovo menù di Marcello Trentin che indica la doppia anima della cucina dello chef: da un lato la ricercatezza, la tecnica e l’estetica del piatto (lato snob) e dall’altro la tradizione con l’utilizzo di materie prime, anche le più povere (lato pop), come le gustose animelle passate nella farina di riso e rese croccanti, servite su fondo di manzo e accompagnate da un asparago cotto alla brace, maionese alla rucola, salsa allo scalogno fermentato e salsa olandese montata al midollo sciolto al BBQ. Il menù è composto da 6 piatti, compreso il dessert, a un costo di 135 euro, mentre, con l’aggiunta di altre due pietanze il prezzo sale a 175 euro, altrimenti, in alternativa c’è sempre la possibilità di scelta à la carte. Un gradito benvenuto da parte della cucina a base di finger food che riproducono i classici dello chef – chicken Rossini (pelle croccante con fegatini di pollo), capanegra (sashimi di capasanta in brodo di patanegra), lingua di manzo brasata con sopra un gel di mandarino e gambero di Mazara, precedono la rivisitazione del vitello tonnato: fagottini di girello cotto a bassa temperatura farciti con crema bernese all’erba cipollina (invero leggermente coprente), sormontati da caviale e gomasio e completati con un brodo a base di katsuobushi (tonno essiccato), mirin e aceto di vino affumicato che richiama il pesce della ricetta tradizionale. A seguire, due primi piatti ben eseguiti: i plin ai tre arrosti (carne di manzo, maiale e coniglio), conditi con i succhi di cottura delle carni, salsa al foie gras e bottarga di tonno rosso, e gli spaghetti mantecati in una salsa alle cime di rapa, emulsione di ’nduja, ragù di anguilla affumicata, entrambi dal sapore intenso e persistente. L’ultimo piatto salato è stato l’ottimo piccione, le cui parti differenti (petto e filetto) vengono prima fermentate per 20 giorni con il koji, per attenuare il sapore selvatico della carne, e poi cotte alla brace, accompagnate nel piatto da un cannolo di barbabietola (cotta in carpione) farcito delle interiora e da radicchio alla brace e salsa cugnà. L’eccellente gelato al latte di mandorla con toma grattugiata e miele di tiglio, insieme al fresco sgroppino fatto con vino rifermentato in bottiglia e limone, è stato il piatto di transizione che ci ha condotti al dessert vero e proprio: un soufflé alle nocciole con pralinato di nocciole all’interno, disco al gianduja sopra e gelato al gianduja in accompagnamento, dal sapore monocorde e alla lunga stucchevole. Caffè ben estratto, servito con una golosa e, a nostro avviso, eccessiva piccola pasticceria – crema di zabaione al moscato in cui pucciare i biscotti di meliga, il canelé rhum e pera, mini bunet e il ricordo del gianduiotto -, che, dopo un degustazione di tale complessità gustativa, rischia di non essere gradita appieno.
Recensioni:
- Ambiente: Un ampio salottino accoglie l’avventore per poi condurlo nella sala che si snoda in lunghezza e arredata in modo elegante ed essenziale. Le luci sono soffuse e ogni tavolo è ben distanziato e apparecchiato con una bella mise en place di volta in volta che giungono i piatti.
- Servizio: Cortese, preciso e corretto nei tempi.
- Cantina: La carta dei vini è ben concepita e contiene etichette di pregio accanto ad aziende meno note, appartenenti anche al mondo bio natur. Copiosa la presenza di vini regionali e francesi, così come quella di amari e distillati per il fine pasto; ricarichi alti.
- Olio: Dei morbidi pezzi di focaccia, una piccola pagnotta a lievitazione naturale e dei grissini squisiti accompagnano un burro leggermente salato e un olio EVO ligure, monovarietale Taggiasca, versato in un piattino dalla bottiglia a norma.
- Glutine:
Consigliato: