Li Somari
Indirizzo: Piazza Rivarola, 21, Tivoli, Lazio
Telefono: 0774/282499
Sito Web: www.lisomari.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: tradizionale
- Voto: 7.75
- Prezzo: antipasti 12/18€, primi 14/18€, secondi 16/28€, dolci 8€
- Chiuso: Martedì e Mercoledì a pranzo
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Ci sbilanciamo con un quarto di voto in più per premiare la crescita di questa insegna che si definisce “trattoria fori porta”, ma che in realtà è uno dei più solidi ristoranti di cucina tradizionale. E non poteva essere altrimenti, visto che alla guida c’è Adriano Baldassarre, uno dei più talentuosi chef della regione. Qui propone qualche suo grande classico, come le splendide polpette di coda alla vaccinara che abbiamo riassaggiato con piacere, ma il fil-rouge dell’offerta prevede piatti dalla moderata verve creativa, quasi sempre centrata. Piacevole l’accoglienza affidata all’hummus di ceci e alle olive infornate servite con una pagnotta calda di pane cafone e dell’olio EVO. Gli abbiamo fatto seguire l’ottima insalata tiepida di coniglio alla cacciatora e senape di Meaux e le buone mazzancolle con i ceci, con i legumi cotti alla perfezione ma in cui avremmo gradito un elemento di contrasto. Eccellenti gli gnocchi ripieni di pollo alla cacciatora con cipollotto e suo intingolo e gli altrettanto validi spaghetti cacio e pepe con gamberi bianchi crudi sapientemente marinati al lime. Maestria che non abbiamo ritrovato nell’unico piatto che non ci ha convinto: le fettuccine burro e parmigiano con limone e maggiorana, con l’agrume ingombrante protagonista a scapito degli altri ingredienti. Si risale con l’ottimo polpettone alla romana (piacevole il sentore di aglio nell’impasto) con patate al forno e cicoria splendidamente ripassata e con l’altrettanto valido tegame di baccalà e patate in bianco con capperi e olive. Degna chiusura con il millefoglie di lingue di gatto con crema pasticcera e mirtilli, seguito da un caffè di un noto marchio ben realizzato anche se non particolarmente complesso.
Recensioni:
- Ambiente: Nel marzo del 2024 il ristorante ha cambiato sede, spostandosi di circa 100 metri da quella originaria. Ora l’affaccio è su Piazza Rivarola, a due passi dal comodo e conveniente parcheggio cittadino (per il nostro pranzo ce la siamo cavata con 1,50€). Gli spazi sono giocati su più livelli, con diversi coperti ospitati al piano della strada e altri al piano inferiore dove c’è pure la cucina a vista. Lo stile è moderno e accogliente, con tavoli lasciati nudi dalla corretta mise en place. Con la bella stagione diversi tavoli occupano l’ampia piazza pedonale.
- Servizio: Cortese e preciso, risulta sufficientemente veloce anche a locale pieno.
- Cantina: Ben dimensionata e con una buona rappresentanza d’Oltralpe, non brilla per originalità e accanto ad etichette blasonate ne ospita altre mediamente di buon livello tralasciando, però, valide cantine di nicchia. Correttamente scritta la proposta alla mescita, medio-alti i ricarichi.
- Olio: In apertura, insieme al pane, viene riempito un piattino con un olio EVO bio di Tivoli, blend di Rosciola, Itrana, Carboncella e Rotonda, da una bottiglia a norma.
- Glutine:
Consigliato: 1