La Tana dei Carbonari
Indirizzo: Via XX Settembre, 35, Roccagorga, Lazio
Telefono: 351/7434838
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: creativa
- Voto: 7.75
- Prezzo: antipasti 10/15€, primi 15/16€, secondi 16/25€, dolci 5/8€
- Chiuso: Lunedì, Martedì e Mercoledì
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Il piccolo paese di Roccagorga, in provincia di Latina, ospita questo intimo locale che è il frutto di un’evoluzione di una ristorazione tradizionale e che vede diventare quella che fu la casa del nonno il nuovo spazio di Marco Bruni, chef dalla mano innovativa. Il menù ruota intorno al territorio e alle aziende strettamente locali da cui si rifornisce: forse una limitazione negli ingredienti a disposizione che però, nel caso dello chef, diventa una motivazione in più per creare piatti originali e creativi, spesso con l’ausilio del camino sempre acceso. Scendendo nel dettaglio del nostro pranzo, abbiamo iniziato con due entrée che ben hanno disposto il palato: una focaccina cotta alla brace con sopra un disco di zucca, aglio schiacciato e peperoncino e il cosiddetto “pizzaroll”, un impasto della pizza arrotolato e ripieno di sugo alla marinara e cotto sempre alla brace. Tra gli antipasti abbiamo optato per il piatto iconico del locale, il “taco a Roccagorga”, ispirazione messicana per un taco home made di farina di mais farcito con una succosa carne di capra stufata con spezie sudamericane, tra cui l’annatto che conferisce un bel colore rosso, maionese al chipotle, lattuga e cipolla marinata, per un gusto complessivo che pervade il palato. Eccellente il risotto con formaggio quadrello di capra ricoperto da polvere di caffè di cicoria, che dava quella nota amara ad equilibrare il contrappunto di caramello alla paprika che ne addolciva piacevolmente il sapore. Note troppo dolci, invece, nell’altro primo, la pasta tubetto, molto al dente, in salsa di arrosto, marmellata di prugne, ciliegie sotto grappa e cuore di vitella alla brace. Con i secondi si conferma la mano felice dello chef nell’eccellente bistecchina di cintarella bassianese, un maiale tipico della zona, morbida e saporita, accompagnata da un battuto di alici sott’olio e una salsa creata con una riduzione del cocktail Milano-Torino a base di bitter Campari e vermouth rosso. Altrettanto saporito e scioglievole, per la veloce cottura, il pannicolo con una salsa realizzata con fondo di maiale al kimchi accompagnato da patate fondenti. Golosi e ben realizzati i dolci: tartelletta di pasta frolla con salsa allo yogurt e marmellata al peperoncino e la simil cheesecake a base di formaggio con fichi caramellati e pinoli. In chiusura un caffè casalingo preparato con la moka accompagnato da mini ciambelline al vino e piccoli bocconi di torta Barozzi realizzata con il cocco.
Recensioni:
- Ambiente: Il locale è nascosto tra i vicoli del paese ed è raggiungibile dopo una salita e una scalinata che attraversa il cortile della proprietà. In questo modo si raggiunge la piccola e rustica sala con soli quattro tavoli e il camino tra le due finestre che si affacciano sulla vallata sottostante.
- Servizio: Atmosfera famigliare ed accogliente, inevitabile ritrovarsi a chiacchierare con lo chef e i suoi genitori che si occupano della sala con cura e ritmi corretti.
- Cantina: Carta interessante, costituita da poche referenze selezionate personalmente, con una sola etichetta della zona e alcune altre italiane, francesi e austriache, con descrizioni un po’ stringate e ricarichi nella norma.
- Olio: Su richiesta ci è stato portato a tavola un ottimo olio EVO, monovarietale Itrana della zona di Sonnino, nella bottiglia a norma e dell’ultima spremitura.
- Glutine:
Consigliato: