La Pista

Indirizzo: Via Nizza, 262 – all’interno del Centro Commerciale Il Lingotto, Torino, Piemonte

Telefono: 011/19173073

Sito Web: www.ristorantelapista.com

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: creativa
  • Voto: 8
  • Prezzo: menù degustazione 80/95€
  • Chiuso: Domenica; aperto solo la sera
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Ricavato all’ultimo piano del Lingotto, dove c’è ancora la pista che veniva utilizzata per il collaudo delle macchine della Fiat da cui ha preso il nome, il ristorante omonimo è capitanato dal giovane chef Alessandro Scardina, siciliano di origine ma con importanti esperienze anche all’estero. Il menù propone solo tre percorsi degustazione che celebrano la tradizione (Radici, gli essenziali 80€), il mondo vegetale (Botanic world 80€) e un’idea di cucina più contemporanea (Trust a 95€). Tutti e tre sono caratterizzati da una serie di appetizer e lievitati che fungono da apripista, ma che rischiano di appesantire il pasto, anche perché le porzioni sono molto generose (troppo, a nostro avviso) per essere quelle di un menù degustazione. Tra i finger food iniziali ricordiamo il gyoza con coniglio tandoori e maionese al curry, insalata iceberg in salamoia, maionese alla senape e nocciole Piemonte, due gustose fettine di picanha stagionata insieme al koji, una sfiziosa miso-ricotta (che al gusto ricorda leggermente il Gorgonzola) servita insieme a un pane gluten free, un raviolo di sedano rapa ripieno di granchio blu e robiola di Roccaverano e, infine, il cheddar fish, ovvero un piccolo parallelepipedo a forma di cheddar (con tanto di buchi) ma con il sapore del fegato della rana pescatrice da spalmare su un pezzo di pan brioche. La prima, vera portata del degustazione è stata una ricottina fatta in casa con verdure del proprio orto fermentate e kombucha di tè nero, in un gioco di consistenze gradevole ma con un’eccessiva quantità di latticino che è andato a scapito delle verdure. Particolare ed equilibrata la tartare di manzo, abbinata a ricci e dragoncello, in cui la qualità elevata della carne era ben valorizzata. A seguire l’ottimo raviolo con la sfoglia bicolore (bianca per quella classica, nera per quella al carbone vegetale) ripieno di patata lactofermentata su salsa a base di latte di cocco e curry verde, dai sentori esotici e ben equilibrati, e lo spaghetto con rapa, aringa e parmigiano, in cui il condimento della pasta “rossa” era in perfetto equilibrio nelle sue componenti. I funghi sono stati i protagonisti del secondo piatto, composto da un ragù fatto con spugnole e pleurotus, garum di funghi, crema di biete fresche e pleurotus alla griglia, dal sapore fin troppo intenso. Il gelato all’aglio nero (troppo invadente a dir la verità) con gel di frutti rossi ha preceduto il dessert “limone”, che richiama nella forma e nel gusto il frutto vero e proprio: la ganache montata con all’interno un cuore di scorza di limone sbiancata è risultata alla lunga stancante per il palato.

Recensioni:

  • Ambiente: Arrivare al ristorante non è per niente semplice, visto che è ubicato all’interno del Centro Commerciale Il Lingotto, in cui mancano le indicazioni necessarie. Una volta trovato l’ascensore, si sale all’ultimo piano dove c’è la famosa pista, all’interno della quale si può mangiare se si opta per il dehors. La sala interna, invece, è uno spazio unico ben arredato, con richiami a elementi dell’Art Decò e tavoli ben distanziati e apparecchiati.
  • Servizio: Professionale e abbastanza fluido.
  • Cantina: La lista dei vini è un vero e proprio libro con diverse presenze italiane e straniere, dove la parte del leone la fanno il Piemonte e la Francia. Sono presenti anche dei vini naturali e non solo i soliti nomi. Ricarichi medio alti.
  • Olio: Su richiesta, insieme al variegato cestino del pane e alle tre tipologie di burro (salato, al basilico e alla ’nduja), viene servito un olio EVO pugliese, blend di cultivar locali, versato in un piattino direttamente dalla bottiglia a norma.
  • Glutine:

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