La Perla
Indirizzo: Via Collebianco, 11, Arpino, Lazio
Telefono: 339/8876306
Sito Web: www.ristorante-laperla.it
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: creativa
- Voto: 6.5
- Prezzo: antipasti 14/20€, primi 20/24€, secondi 22/28€, dolci 10/12€
- Chiuso: Lunedì e Martedì
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Situato poco fuori del borgo di Arpino, paese noto per aver dato i natali a Cicerone, questo ristorante dei fratelli Petricca propone una cucina di stampo creativo che, a nostro avviso, ancora non è del tutto equilibrata. Le buone intenzioni ci sono, a partire dalle ottime materie prime reperite in gran parte da fornitori locali, e la strada per migliorare è già tracciata. In carta ci sono 5 opzioni per ogni singola portata, che si dividono tra carne e pesce, con dei piatti del giorno che vengono proposti a seconda della stagionalità degli ingredienti e dell’estro dello chef. Dopo un gradito omaggio di frittatina di maccheroni cacio e pepe, abbiamo assaggiato i due antipasti scelti: una fresca anguria, ricotta e pomodoro e il pan brioche con burro demi-sel, acciughe e cipolla rossa. Nel primo l’idea complessiva era anche valida, ma la realizzazione ha evidenziato uno sbilanciamento verso il frutto tagliato a fettine sottili e adagiato su una salsetta di pomodoro crudo, in cui la ricotta, sotto forma di vermicelli, spariva sotto l’acidità della salsa. Il secondo aveva un sapore più intenso, ma era sbilanciato verso l’acciuga, in questo caso messa in quantità eccessiva tanto da monopolizzare il tutto. Anche i primi piatti non erano esenti da difetti: i fusilloni con salsa di peperone, sgombro e limone nero fermentato erano al limite della cottura e con il sapore del pesce a prevalere, mentre ci sarebbe stata bene, a nostro avviso, una nota agrumata a dare freschezza e a stemperare il gusto forte dello sgombro. Gli gnocchi affumicati di patate, con ragù bianco di cortile e scaglie di tartufo erano, nel complesso, troppo morbidi: forse con questo tipo di condimento, cremoso già di suo, sarebbe stato meglio utilizzare un formato di pasta secca che avrebbe creato il giusto contrasto di consistenze. Tra i secondi, molto buono il baccalà in tempura su maionese di ceci e ciuffi di scarola in agrodolce, con la frittura croccante e asciutta. Asciutte, e in questo caso in senso negativo, le carni del coniglio farcito con coratella e sormontato da cicoria, in cui la delicata carne era sovrastata dal sapore della coratella. Tra i dolci presenti in carta abbiamo assaggiato la zuppetta di pesche, yogurt, olio EVO e dragoncello, un dolce che mancava totalmente della spinta acida dello yogurt (presente in quantità irrisoria), appiattendolo sulle note dolci della frutta, di cui sembrava di mangiare una sorta di marmellata con piccoli cubetti di pesca fresca; meglio è andata con il mango arrosto, crumble al cocco e sorbetto esotico, più bilanciato nei sapori e nelle consistenze. Infine il caffè, leggermente sovraestratto e dall’aroma di bruciato.
Recensioni:
- Ambiente: La sala interna è arredata in stile moderno, con i tavoli senza tovaglia ma con tovaglioli di stoffa e belle stoviglie. In veranda e nel piccolo giardino antistante l’entrata ci son altri posti disponibili quando il tempo lo consente.
- Servizio: Cortese ma in affanno quando c’è il pienone, con tempi insostenibilmente lenti, così come è capitato a noi. Peccato anche per alcuni piatti che sono giunti a tavola alla temperatura non ottimale.
- Cantina: Ben fatta la lista dei vini che comprende pure diverse etichette del mondo bio natur, tutte selezionate con cura e dai ricarichi corretti. A parte c’è una lista per le opzioni al calice.
- Olio: Su richiesta ci è stata servita una bottiglia priva di tappo antirabbocco di olio EVO umbro, blend di Moraiolo, Leccino, Frantoio.
- Glutine:
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