Il Tino
Indirizzo: Via Monte Cadria, 125, Fiumicino, Lazio
Telefono: 06/5522778
Sito Web: www.ristoranteiltino.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: creativa / pesce
- Voto: 8.75
- Prezzo: menù degustazione 120/150€; à la carte: 2 portate + dolce 90€, tre portate + dolce 120€
- Chiuso: Martedì e Mercoledì. A pranzo
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Immerso nell’eleganza sobria e minimalista del Nautilus Marina di Fiumicino, Il Tino si conferma una gemma della gastronomia laziale sotto la guida dello chef Lele Usai. Un locale dove la raffinatezza si unisce alla tradizione, creando un’esperienza culinaria indimenticabile. Per la prova di quest’anno abbiamo scelto di farci guidare dalle sapienti mani dello chef, optando per il menù degustazione “Prima Boa”, composto da 5 portate al prezzo di 120€, che è stato preceduto da un piccolo benvenuto a base di Gin Tonic composto da un gin tagliato con acqua salata, unito ad un infuso di fiori della malva, che, conferendo un colore violaceo, ha richiamato l’amuse-bouche a base di ventresca di pesce spada, aceto di Champagne e un fondo del pesce stesso, arricchito con della malva in modo da creare una continuità apprezzabile tra la bevuta e il boccone. Il primo piatto del nostro menù degustazione è stato il Giardino Iodato, un affascinante connubio tra erbe aromatiche e pesce freschissimo dall’asta di Fiumicino. Il piatto, un trait d’union tra vegetale e iodato, è un omaggio al territorio e alle sue risorse. La presentazione è stata curata nei minimi dettagli, con due erbe aromatiche che guidano l’assaggio: si inizia con l’origano di Creta e si termina con lo zucchero azteco. A seguire, l’ottima focaccia all’aglio nero con prosciutto di centrofolo, servita con gelato alla cipolla in agrodolce e ciliegie in tre consistenze (in osmosi con aceto, in gel e crude), dal sapore intenso e da gustare con le mani. La “margherita di mare” con ricciola maturata, crema di carote e salsa barbecue alla genziana era una combinazione che ha visto un uso troppo allegro della salsa barbecue tanto da farla diventare prevaricante, specialmente se paragonata all’assaggio della stessa nella nostra precedente visita. Tuttavia, la qualità e la tecnica del piatto erano indiscutibili. Il piatto clou della serata è stato indubbiamente i bottoncini ai gamberi rosa e nasturzio, con i crostacei abbinati a rafano grattugiato e pistilli di zafferano, sublimati da una bisque di teste di gamberi che ha conferito profondità e intensità al piatto, rendendolo da solo una valida ragione per venire qui. Ottimi anche i tagliolini al limone con ricci di mare mantecati con burro affumicato e serviti con della acetosella sicula. Il pescato del giorno (in questo caso un dentice), servito con kumquat e salicornia, ha segnato la conclusione delle portate salate del menù. La cottura del pesce, avvenuta in un involucro di argilla alimentare, è risultata leggermente oltre il punto ideale, ma la qualità complessiva del piatto non è stata compromessa; la salsa, realizzata con olio di menta, burro acido e fondo del pescato, ha aggiunto complessità, la presenza di salicornia ha fornito una nota fresca e marina, mentre il kumquat ha aggiunto un tocco di acidità e dolcezza. Il predessert è stato un richiamo ad “aglio, olio e peperoncino” e ha preparato il palato per il dolce finale: un originale crumble con gelato al fiordilatte e aglio nero fermentato. Seppur goloso, rassicurante e magistralmente eseguito il morbido soufflé al cioccolato, servito con crema inglese alla vaniglia e un sorbetto di rum e pera da mangiare all’unisono, ci è apparso essere in contrasto con la leggerezza dell’intero menù degustazione. I petit four finali, composti da bombette fritte ripiene di kumquat e rum, macaron al limone di pane bruciato con cioccolato bianco e camomilla e bignè ripieni di nocciola con sale Maldon, hanno chiuso la serata con un tocco di dolcezza e creatività, in accompagnamento ad un ottimo caffè correttamente estratto.
Recensioni:
- Ambiente: L’ingresso al ristorante permette di ammirare l’orto da cui provengono le erbe aromatiche utilizzate nei piatti. La sala del ristorante è un vero e proprio spettacolo: un open space caratterizzato da un design elegante e minimalista, di cui la cucina a vista è il punto focale.
- Servizio: Il personale di sala è molto professionale e attento, ma i tempi d’attesa tra una portata e l’altra andrebbero ridotti.
- Cantina: Ben strutturata e complessa la carta dei vini che comprende presenze sia italiane che estere importanti, includendo anche un’interessante offerta di etichette bio natur e di nicchia. Tendenti verso l’alto i ricarichi.
- Olio: L’olio EVO monovarietale Ritornella, prodotto del viticoltore Matteo Ceracchi (dell’azienda La Piana dei Castelli) nella zona di Velletri, viene versato direttamente sull’ottima focaccia cotta su pietra lavica dalla cucina, senza dare al cliente la possibilità di visionare lo stato della bottiglia.
- Glutine:
Consigliato: 1