Il Sanlorenzo

Indirizzo: Via dei Chiavari, 4/5, Roma, Lazio

Telefono: 06/6865097

Sito Web: www.ilsanlorenzo.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: pesce
  • Voto: 8
  • Prezzo: menù degustazione 125€, antipasti 32/60€, primi 30/38€, secondi 36/60€, pescato del giorno 14€/hg, dessert 12/15€
  • Chiuso: Domenica sera e Lunedì a pranzo
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: La qualità della materia prima è il mantra indiscusso di questo locale, ormai storico indirizzo per degustare una cucina di mare nella Capitale. E oggi, più che mai, la qualità si paga. Il successo del Sanlorenzo è merito del progetto iniziale mantenuto costante negli anni: eseguire una cucina classica, senza eccessivi modernità e orpelli, precisa nei gusti e impeccabile nei sapori, lontana dagli ingredienti “di moda” (in menù, per intenderci, niente burratina o alici del Cantabrico). Il pesce arriva dal litorale laziale e le preparazioni più collaudate resistono in carta anche per molto tempo, grazie a una clientela, per buona parte composta da frequentatori abituali di alto livello, che apprezzano questo stile di cucina e lo sostengono, senza badare a spese. La carta ha il profumo del mare in tutte le sue espressioni, con i crudi che hanno conquistato sempre maggiore importanza negli anni seguendo una formula di successo quasi alla francese: un buon crudo come entrée, un’ottima pasta come plat e un gustoso dessert. Chi vuole avere un’idea più ampia della cucina de Il Sanlorenzo ha a disposizione un menù degustazione a 125€. Il benvenuto della cucina è stato il mini arancino “dal 2007″, con prosciutto e provola, accompagnato da un cestino di pane home made composto da pizza bianca, focaccina pomodorino e origano, pane multicereali e croissant salati, tutto di buon livello. Tra gli antipasti provati, la gustosa “tagliatella” di seppia cruda con i carciofi è quello che ci ha convinti maggiormente; fin troppo chiaro il fritto di calamari spillo e zucchine, leggermente unto il polpo cotto alla brace con estratto di peperoni e salsa tartara. Ottime invece nell’insieme le linguine integrali, cotte alla perfezione, aglio e olio con calamaretti di paranza, rosmarino e colatura di alici: sapide, appaganti, golose. Per il secondo siamo andati sul classico con l’impeccabile pezzogna in crosta di sale, servita con misticanza e purè di patate. Chiusura molto dolce ma in bellezza con il profiterole gold, dall’ottimo cioccolato, e con il babà con crema, privo tuttavia della tradizionale bagna al rum. Caffè fortemente sovraestratto.

Recensioni:

  • Ambiente: Il locale è composto da un ingresso che mostra il banco del pesce e parzialmente la cucina, le altre sale si aprono dopo la porta a vetri, con il piano cantina – di recente ristrutturato – che ospita qualche tavolo circondato da bottiglie di vino. Il tovagliato è di gran classe come la stoviglieria, all’altezza della situazione.
  • Servizio: Garbo e gentilezza del personale non si discutono: tuttavia, a sala piena lo stress del servizio è evidente, con tempi di attesa che possono diventare elevati.
  • Cantina: La carta, con focus sui vini bianchi, è molto nutrita: etichette importanti ma anche piccole produzioni, con una crescente attenzione ai vini naturali; per la mescita meglio chiedere consigli al sommelier. Ricarichi genericamente elevati ma con alcune buone bottiglie con prezzi alla portata.
  • Olio: Viene servito d’iniziativa, in una bottiglia a norma brandizzata con il marchio del locale, un buon olio EVO laziale, monovarietale Itrana.
  • Glutine:

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