Donburi House

Indirizzo: Via Maria Vittoria, 34, Torino, Piemnonte

Telefono: 375/6506812

Sito Web: www.donburihouse.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: giapponese
  • Voto: 6.75
  • Prezzo: antipasti e snack 4/12,50€, piatti principali 13/28€, dolci 3/6€
  • Chiuso: mai
  • Tavoli all’aperto: no
  • Orario di apertura:

Offerte: Donburi House è la versione torinese di un’izakaya giapponese, che è la versione giapponese di una “piola” (o osteria che dir si voglia) torinese. Il protagonista principale del menù è il ramen, ma ci sono anche onigiri, okonomiyaki, yakitori e altre piccole sfiziosità. Per la nostra prova abbiamo iniziato con un classico katsusando, il popolare tramezzino giapponese farcito con succosa carne di maiale (in verità troppo grassa) e pak-choi racchiusi tra due fette di shokupan, pane da sandwich a base di latte, arricchito da una maionese al wasabi che ha dato freschezza all’insieme. A seguire abbiamo provato il gyu curry don, uno spezzatino di manzo al curry su una base di riso bianco cotto al vapore, patate, carote e cipollotto, che qui abbiamo trovato un po’ scialbo al palato, dal sapore poco spiccato e con un lontano profumo speziato. Discreto il ramen provato, che viene proposto in diverse versioni, di cui una anche vegana: noi abbiamo scelto il tan tan ramen con brodo di pollo, latte di soia, granella d’arachidi e olio piccante e togarashi (un mix di spezie), guarnito con macinato di maiale, noodles, ajitama (uovo sodo marinato), pak choi, germogli di soia, alghe nori e cipollotto. I sapori erano leggermente slegati, con il gusto delle arachidi a emergere per primo, poi il piccante e, infine, l’umami, senza creare un amalgama capace di concentrare il gusto. Inoltre, la carne era davvero in quantità minima. Abbiamo concluso con due buoni dolci tradizionali: un dorayaki con marmellata di azuki e un mochi allo yuzu.

Recensioni:

  • Ambiente: L’arredo del locale vuole catapultare l’avventore in Giappone, con il bancone e gli sgabelli affacciati sulla cucina sormontati da ideogrammi e lanterne colorate, le finte ombre di samurai alle finte finestre, i disegni kawaii, i menù che si leggono al contrario come i manga… tutto molto jap, forse anche troppo…
  • Servizio: Graziosissime le cameriere in kimono, rapide e silenziose come un ninja, tutto funziona bene, cercando di smaltire la fila che si crea in strada. Nel locale, infatti, non si può prenotare, quindi si attende in coda, esattamente come in Giappone.
  • Cantina: La lista delle bevande si compone di una discreta selezione di sake con cui abbinare i piatti, oltre a qualche tipologia di tè.
  • Olio:
  • Glutine:

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