Del Cambio

Indirizzo: Piazza Carignano, 2, Torino, Piemonte

Telefono: 011/546690

Sito Web: www.delcambio.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: ricercata
  • Voto: 9.25
  • Prezzo: menù degustazione 175€; antipasti 50/65€, primi 45/50€, secondi 60/90€, dolci 25/30€
  • Chiuso: Domenica sera; Lunedì
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Risale al 1757 la data di nascita del Caffè del Cambio, prima vera attività aperta tra queste mura che hanno oltre 260 anni. Nel corso dei secoli si sono avvicendati diversi proprietari e il caffè si è trasformato in ristorante, fino al 2014 quando ha subito una totale ristrutturazione che possiamo ammirare ancora oggi. In cucina c’è sempre lui, Matteo Baronetto, che dà vita a piatti dall’anima tradizionale sapientemente trasportati nel futuro grazie a un’egregia tecnica che valorizza materie prime eccellenti. Il menù propone sia la scelta à la carte che due percorsi degustazione, quest’anno equiparati sia nel numero delle portate che nel costo: s-velare e ri-velare, infatti, sono composti entrambi da 6 piatti al prezzo di 175 euro. Dopo aver proposto l’aperitivo in modo corretto, con tanto di consegna della carta che informa il cliente dei costi, abbiamo assaggiato delle chips colorate e una macedonia vegetale con frutta e verdura (kiwi giallo, cedro candito, mela all’aceto di salvia, ananas all’aceto di vaniglia e pomodorino all’olio) davvero deliziosa, che ha anticipato la “mozzarella” vegetale, ovvero una pallina di insalata lollo cotta nella crema di latte, accompagnata da menta e acciuga, avvolta in uno strato sottile di ostia (cotta anch’essa nella crema di latte) che va a richiamare la consistenza del latticino. 45 ingredienti compongono l’insalata piemontese, con verdure di stagione affiancate da salse tipiche (su tutte quella tonnata che era deliziosa) in un caleidoscopio di colori e consistenze. Ottima la zuppa di mare che reiventa un classico della nostra tradizione culinaria, con i ravioli di pasta matta (sottilissima ed eterea) che accolgono ogni singolo pezzo di pesce utilizzato per questa preparazione: cozze, polpo, gambero, gallinella, ecc…. A parte viene servita una scodella con il brodo ristretto, dall’intenso sapore di mare, e un crostone di pane leggermente tostato, in cui bisogna immergere ogni singolo raviolo prima di mangiarlo. In questo modo tutti i pesci della zuppa vengono esaltati nel loro singolo sapore, senza che tutto si confonda come accade nella ricetta tradizionale. Semplicemente perfetta la sogliola con salsa di burro bianco, accompagnata da “tagliolino” di pasta choux, pomodorino confit e funghi shimeji coltivati in Piemonte (simili ai chiodini nella forma) e da una salsa all’uovo da abbinare al pesce. Buona la tartelletta di mela e caramello che ha la forma di un bocciolo di rosa, accompagnata da una mini fettina di torta alle mele classica e da un sorbetto sempre di mele. In chiusura un caffè sovraestratto e dalla crema bucata servito con della discreta piccola pasticceria.

Recensioni:

  • Ambiente: Il sapiente restauro del 2014 ha messo in risalto le splendide sale di questo storico edificio, arricchendolo di elementi moderni, tavoli ben dimensionati ricoperti da bianche tovaglie di lino e dalla mise en place impeccabile. Suggestivo, poi, il dehors protetto che affaccia direttamente su Piazza Carignano e sull’omonimo palazzo.
  • Servizio: Professionale, cortese ed efficiente.
  • Cantina: La carta dei vini è molto ampia e ha un giustificato focus sul Piemonte, tralasciando un po’ il Centro-Sud Italia, dove prevalgono i nomi noti a scapito di quelli di nicchia. Ricarichi alti. È possibile abbinare i piatti con dei vini al calice, per i quali i suggerimenti del sommelier risultano preziosi.
  • Olio: Su richiesta ci è stato servito un olio EVO toscano, monovarietale Maurino, versato dalla bottiglia a norma direttamente in una ciotolina di acciaio a forma di oliva.
  • Glutine:

Consigliato: 1