Borgia
Indirizzo: Via Giorgio Washington, 56, Milano, Lombardia
Telefono: 02/48100315
Sito Web: www.borgiamilano.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: creativa
- Voto: 8
- Prezzo: menù degustazione: 100/140€; due portate a scelta dal menù 80€, tre piatti 100€
- Chiuso: Domenica
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Porta il cognome del suo patron, Edoardo Borgia, questo ristorante situato in zona Washington alla cui guida in cucina troviamo il giovane chef Giacomo Lovato. Il menù si apre con diversi percorsi degustazione, di cui quello più caratteristico è sicuramente Psiche (6 portate a 110€), in quanto si propone come un dialogo con il cliente a cui vengono fatte delle domande (dove si è nati, cosa si preferisce tra carne e pesce, qual è il senso che maggiormente entra in gioco quando si mangia, ecc…) per conoscere meglio i suoi gusti e creare un percorso ad hoc. Alcuni piatti che arrivano a tavola fanno parte anche del menù Metamorfosi (10 portate a 140€) o della scelta à la carte, dalla quale si possono scegliere due o tre piatti salati, proposti rispettivamente a 80 e 100 euro. Infine, c’è un menù totalmente vegetariano (6 piatti a 100€) e uno dedicato al tartufo (9 portate a 130€) che variano in base alla stagionalità dei prodotti. Quale sia la scelta si inizia sempre con una serie di finger food che predispongono bene il palato, come la crescentina ripiena di erbe amare e crescenza, cannolo con tocco alla genovese, una finta oliva taggiasca ripiena di crema di mais e un pizzico di tabasco, un pomodoro datterino marinato in un olio al BBQ con santoreggia e limone, un tacos con guacamole, soia, tabasco e alga wakame, un cubetto di barbabietola, robiola e mirtillo e una zucchina navette con aglio nero. Molto buona la tartare estiva di pomodoro lavorata in modo tale da assumere la consistenza della carne, con piccoli ciuffi di crema di provola e fresche foglie di basilico a dare aromaticità ed equilibrio al piatto; un piatto fresco abbinato a un bloody Mary chiarificato con il bordo del bicchiere cosparso di sale e sedano. Tenera e gustosa l’animella di vitello su una riduzione a base di Marsala e lime, crema di mandorla e fieno e cipolle borettane al passion fruit, a cui abbiamo fatto seguire un ottimo risotto con aglio orsino, pesto alle erbe, pepe Banasura affumicato, limone e formaggio di capra a dare acidità, per un piatto equilibrato che ricorda la montagna. Molto buona la melanzana glassata all’acqua di pomodoro, cialda della stessa, spuma di parmigiano e olio al basilico, seguita da un eccellente piccione in tre cotture – filetto crudo, petto e coscia cotti magistralmente – servito con fetta di patata al BBQ. In chiusura una deliziosa lemon tarte piacevolmente acidula e un caffè ben estratto ma non particolarmente complesso.
Recensioni:
- Ambiente: Oltrepassato un ampio ingresso con alcuni piccoli tavoli, si accede alla sala principale che dà su un piccolo spazio esterno, che però non viene utilizzato come dehors. Lo stile è moderno ed elegante, con tavoli ben dimensionati e comodi divanetti semi circolari che creano delle isole di tranquillità.
- Servizio: Preciso e cortese, con un leggero autocompiacimento nel descrivere la filosofia dello chef.
- Cantina: La carta dei vini, disponibile inquadrando un codice QR, è composta da bottiglie italiane, francesi e del resto del mondo, con etichette non banali e appartenenti anche al mondo bio natur. Ricarichi medio-alti. Per la proposta alla mescita bisogna rivolgersi direttamente al personale.
- Olio: Di default, insieme a una deliziosa pagnottella fatta in casa, così come i grissini e il pane sfogliato, ci è stato servito un olio EVO siciliano, Dop Monti Iblei, monovarietale Tonda Iblea, versato in un piattino al tavolo direttamente dalla bottiglia a norma.
- Glutine:
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