Altatto
Indirizzo: Via Comune Antico, 15, Milano, Lombardia
Telefono: 328/6641670
Sito Web: www.altatto.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: vegetariana
- Voto: 7.75
- Prezzo: menù degustazione 50/65€
- Chiuso: Sabato e Domenica
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Altatto, bistrot di cucina vegetariana e vegana in zona Greco, non smette di sorprenderci e ci regala, anche questa volta, un’esperienza gastronomica stimolante e dai confini molto ampi, nella quale si fa sentire non poco l’influsso della cucina orientale. Ci troviamo di fronte ad un percorso di alta cucina vegetale, con proposte che sanno davvero stupire anche i palati più prevenuti. In questo bistrot, gestito tutto al femminile, i commensali vengono accompagnati in un viaggio fatto di pietanze che cambiano molto spesso e in cui stagionalità e creatività ne sono il vero motore. La scelta è tra due menù interamente vegetariani ed in gran parte vegani, da 6 o da 4 portate, rispettivamente al prezzo di 65 e 50 euro. Delle piccole pannocchie arrostite al tavolo, con foglia di mais e spezie, carpaccio di anguria con maionese vegana al brandy e nasturzio e gazpacho in forma solida, compongono il piacevole benvenuto da parte della cucina, che si rivela sfizioso e interessante. Si inizia bene con la prima portata, Camino, composta da funghi (della Buoono Farm) cotti allo spiedo, insalata ezme e harissa, pensata per essere composta dagli ospiti; infatti, viene servito un pane arabo caldo fatto in casa, il tipico battuto vegetale turco, realizzato con pomodori, peperoni ed erbe aromatiche e uno spiedino di tre differenti varietà di funghi coltivati nella terra e nel caffè, arrostiti e laccati da una deliziosa salsa pechinese. Per accompagnare, vengono servite due salse, una molto fresca di yogurt e menta e la piccantissima harissa. Il risultato? Un piatto colorato e decisamente saporito. Tempura è un piatto a base di melanzane, shiso e alghe, dove la tempura molto saporita, sebbene non leggerissima, viene realizzata con farina di castagne e la melanzana, la foglia di shiso e l’alga nori sono stemperate dalla presenza dei friggitelli sott’aceto e della salsa dashi, una salsa fermentata di soia non sapida e dal leggero sapore di pesce, ideale per intingere i fritti. La nostra esperienza multisensoriale prosegue con Riso, nocciole fresche, Castelmagno e mele, ovvero un risotto carnaroli perfettamente mantecato e arricchito da una sublime salsa al vermouth. Un’elegante e sottilissima sfera di burro di cacao ripiena di mirto bianco – Shot – è il pre-dessert che anticipa il dolce italo-cinese: Youtiao, foglia di fico e anice, un panino fritto tipico della tradizione cinese pensato per “fare la scarpetta” in una vellutata crema pasticciera alle foglie di fico, arricchita da latte vaccino al fico e anice. Insieme al caffè, correttamente estratto, gustiamo una fresca granita al sambuco, un cioccolatino bianco ripieno di Gorgonzola e un macambo, frutto secco esotico, caramellato.
Recensioni:
- Ambiente: Gli spazi di questo locale, decisamente contemporaneo, sono molto intimi e raccolti, con pochissimi tavoli ben distribuiti in un’unica sala dai colori caldi della terra, dove il pavimento e le pareti si uniscono senza soluzione di continuità sulle rilassanti tonalità del tortora. Soffusa e piacevole l’illuminazione. Simpatica l’idea di scrivere il nome della prenotazione direttamente sul tavolo in ardesia. È presente anche un piccolo dehors su strada che richiama le scelte cromatiche della sala interna.
- Servizio: Rilassato e alla mano, ma al tempo stesso serio e competente. Il personale di sala, giovane e cordiale, è davvero ben preparato e trasmette con garbo la passione per la filosofia di questa cucina.
- Cantina: Carta dei vini contenuta ma molto ricercata, nella quale sono presenti anche delle etichette di vini macerati. Disponibili pure alcuni cocktail e vini alla mescita raccontati dal personale con dovizia di particolari. Ricarichi medio-alti.
- Olio:
- Glutine:
Consigliato: 1