Acquolina
Indirizzo: Via del Vantaggio, 14, Roma, Lazio
Telefono: 06/3201590
Sito Web: www.acquolinaristorante.it
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: ricercata / principalmente pesce
- Voto: 9
- Prezzo: menù degustazione: 220/240€
- Chiuso: Domenica, Lunedì e Martedì. A pranzo
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: In un centro città non privo di trappole “acchiappaturisti”, per fortuna ci sono anche oasi di pace e di gusto che consentono di mangiare e bere bene. Acquolina è tra questi. Capitanato dal bravo Daniele Lippi, il ristorante è ubicato all’interno del The First Roma Arte, un albergo molto bello in Via del Vantaggio, a due passi da Piazza del Popolo, che ha anche una terrazza da cui godere una bella vista sulla Capitale. Il ristorante si trova al piano terra e vi si accede passando attraverso un piacevole salottino che è frutto di una recente ristrutturazione degli spazi. Il menù è composto solo da due percorsi degustazione, Periplo e Anabasi Catabasi, rispettivamente a 220 e 240 euro (30 e 40 euro in più rispetto allo scorso anno). Si comincia subito bene con gli sfiziosi appetizer che vengono portati al tavolo dopo aver preso l’ordine: sandwiches di mela con tartare di palamita e maionese alle alghe, cetrioli sott’aceto fatti in casa con spuma di uova di pesce, aneto e polvere di miso di fagioli, “prosciutto e melone” composto da speck di pesce spada affumicato, wafer di patate ripieno di baccalà mantecato e gel di cipolla rossa, foglia di lattuga con mousse di pistacchio e quenelle di trota, mini krapfen ai funghi ripieno di tuorlo salato marinato, con carpaccio e polvere di funghi sulla sommità. È la volta poi dell’ottimo e variegato “cestino” del pane che prevede diverse tipologie, ovviamente tutte fatte in casa, con l’accompagnamento di ventricina di tonno rosso da spalmare sulla focaccia croccante. La prima portata del menù Periplo è stato il gambero rosso di Mazara del Vallo con fagiolini, ciliegie, kefir e olio all’aneto, in cui la dolcezza e grassezza del crostaceo erano ben bilanciate dall’acidità del latte fermentato, per un insieme fresco e piacevole. Scenografico il filetto di dentice grigliato al barbecue, servito con cetriolo barattiere, fagiolini, sfere di melone e mini quenelle di yogurt, con vinaigrette al peperone verde, e presentato al tavolo mostrandone anche la testa in un piatto a parte per poter far vedere che “il boccone del prete”, ovvero la guancia, è stata utilizzata come farcia della mini piadina realizzata con pane naan, maionese al cipollotto e rafano grattugiato. Due i primi assaggiati, l’iconico spaghettone cotto in un’estrazione di pasta e ceci, servito con scampo crudo e misticanze aromatiche, e l’intensa elica con rosa canina, alice e cappero, dal sapore persistente ed equilibrato. Sontuoso l’astice blu servito con rondelle croccanti di carota, dalle carni sode e saporite. Variazione della millefoglie nel dolce chiamato “Pesca, rosmarino”, ovvero una crema di robiola con mou di pesca sormontata da sottili “spaghetti” di sfoglia croccante, che, a nostro avviso, non riuscivano a creare il giusto equilibrio tra morbidezza e croccantezza che ci si aspetta da questo dolce; molto buono il gelato alla vaniglia aromatizzato al rosmarino con crumble anch’esso al rosmarino. Più particolare e decisamente sorprendente al palato il dessert “Aglio nero, aceto balsamico, liquirizia”, in cui lo chef ha voluto rappresentare la problematica della siccità della terra: il sapore della crema all’aglio viene neutralizzato da quello della crema alla vaniglia e cioccolato bianco e dalla meringa alla liquirizia che rappresenta la terra arsa. Chiusura affidata a un buon caffè e alla piccola pasticceria, di cui ricordiamo volentieri il bon bon al cioccolato che in realtà è un’oliva taggiasca denocciolata con ganache di cioccolato bianco e finocchietto.
Recensioni:
- Ambiente: Elegante lo spazio dedicato al ristorante, con tavoli ben dimensionati e apparecchiati e una curata mise en place.
- Servizio: Professionale e fluido, capitanato dal bravo Benito Cascone.
- Cantina: La carta dei vini è ben strutturata, con presenze importanti sia italiane che straniere, soprattutto francesi, e cantine anche del mondo bio natur. Ricarichi elevati. All’inizio della cena vengono portate due liste per le opzioni alla mescita che riguardano sia i vini che i cocktail.
- Olio: Su richiesta ci è stata servita una bottiglia a norma di olio EVO della Tuscia, monovarietale Caninese, da cui è stato versato l’olio direttamente in un piattino.
- Glutine:
Consigliato: 1