266 La Barraca

Indirizzo: Lungomare delle Meduse, 266, Torvaianica, Lazio

Telefono: 06/85386554

Sito Web: www.266labarraca.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: pesce
  • Voto: 7.25
  • Prezzo: antipasti 12/30€, primi 16/18€, secondi 20€, dolci 8€
  • Chiuso: Dal Lunedì al Giovedì. Venerdì a pranzo
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: Ingresso in guida per questo ristorante di Torvaianica che sorge come un’oasi su un lungomare non particolarmente ameno. Ad essere curato e non banale non è solo l’ambiente, ma anche la proposta gastronomica che parte da una buona materia prima ittica, lavorata mediamente bene in preparazioni con contaminazioni spagnole per un livello complessivo più che soddisfacente. Il menù prevede due percorsi degustazione “Raices & Cultura” e “Orixe e Tradizione” di 5 e 9 portate rispettivamente a 50 e 90 euro, oltre alla possibilità di scegliere da una carta ampia. La nostra esperienza è cominciata con due graditi e gustosi appetizer: una galiziana tradizionale (patate lesse, pimentòn dolce affumicato e ruote di polpo bollito) e un gambero in pasta fillo in salsa agrodolce e liquirizia. Partenza vera e propria con la tagliata di tonno sapientemente cotta, servita a fette con aceto balsamico invecchiato, invero dosato con mano troppo leggera. Freschissima la materia prima nella variazione di gamberi crudi, così come abbiamo gradito gli ottimi gamberi viola serviti con maionese alla nocciola e rapa rossa con gel di gin e zucchero moscovado e il bocconcino di pesce spada in panatura panko proposto una crema di peperoni in un insieme equilibrato e incisivo al tempo stesso. Non possiamo, invece, dire lo stesso del riso imperiale, ovvero un riso mantecato con latte e burro di bufala proposto con vellutata di gamberi rosa, gambero rosso crudo e scorza di limone, penalizzato da una mantecatura soverchiante gli altri sapori che rendeva inevitabilmente il piatto monocorde. Si risale con il baccalà cotto a bassa temperatura servito con cipolla rossa semi-confit e crema di mais e soprattutto con un’eccellente quanto semplice ombrina, cotta magistralmente e proposta con pioppini, crema di zucchine e croûte di chorizo galiziano. Gustosa, in chiusura, la mousse al cioccolato bianco con crumble salato e coulis ai frutti rossi, anche se da questi ultimi ci saremmo aspettati un apporto di acidità maggiore che avrebbe giovato all’insieme, seguita da un espresso di stampo tradizionale ma ben eseguito. Segnalazione in negativo per il pessimo cestino del pane che, chiedendo, siamo venuti a sapere essere non di produzione propria per via di un problema al forno in quella serata. Avremo modo di verificare in successive visite.

Recensioni:

  • Ambiente: Dicevamo di un’oasi. Ebbene sì, perché in un lungomare che non brilla per bellezza, questo ristorante si differenzia per un ambiente curato, con tavoli ben distanziati e cucina parzialmente a vista. Ancor più piacevole la veranda da cui godere della brezza marina: da lì si scende nella spiaggia riservata agli ospiti del ristorante attrezzata con lettini.
  • Servizio: Cortese e sorridente, non risulta sempre preparatissimo e calibrato nei tempi.
  • Cantina: La carta dei vini è per lo più di indole tradizionale, con alcune etichette che ormai hanno fatto il loro tempo, ma ha il merito di non disdegnare puntate verso realtà di nicchia scelte con competenza, per accontentare allo stesso tempo il cliente âgé abituato alle solite referenze, che l’avventore più competente e alla ricerca di bevute non scontate. Medio alti i ricarichi.
  • Olio: Alla richiesta di olio ci è stata portata in tavola una bottiglietta sigillata in plastica da 25ml di un olio EVO spagnolo.
  • Glutine:

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