Ingresso in guida per questo locale vegetariano, che propone piatti dall’indole creativa mediamente ben riusciti. Il menù si apre con due percorsi degustazione – Tradizione e Innovazione di 4 portate proposte a 65 euro, ed Experience di 8 piatti a 88 euro -, per poi proseguire con la scelta à la carte e gli abbinamenti con i vini e con i drink selezionati che hanno un costo a parte. Dopo una gradevole pasta fritta con crema fermentata alle mandorle e pomodorino confit, servita con una bevanda a base di aceto di mele, ananas e tè nero Assam, abbiamo assaggiato il buon cappuccino di asparagi, con una brunoise di asparagi sul fondo, una spuma di patate, porri e asparagi e una spolverata di tartufo. Ben mantecato il risotto “bianco, rosso e verdone”, dove il riso era condito da una salsa a base di riduzione di cipolla rossa, vermouth bianco e polvere di shiso verde, una sorta di basilico giapponese. Il secondo piatto denominato “c’oltre” era composto da una carne di soia ottenuta con la stampante 3D, dalla consistenza similare a quella del bollito, accompagnata da crema di cavolfiore e da un taco di foglia di verza ripiena di mela e pinoli, che nel complesso è risultato piacevole al morso e abbastanza equilibrato al palato. Delizioso il dessert a base di un cremoso con cocco, ananas a cubetti, mango, papaja, passion fruit e lime, fresco e dolce il giusto. Sovraestratto il caffè che aveva un forte aroma di bruciato e una crema scura.
Cortese e preciso ma autocompiaciuto, con il personale che indossa gli auricolari che fanno tanto body guard.
Su richiesta ci hanno portato un olio EVO pugliese, blend di Coratina e Bella di Cerignola, nella bottiglia a norma.
Ampia e variegata la carta dei vini che dà un bel risalto al territorio regionale con una pagina dedicata al Barolo e al Barbaresco; ovviamente è presente anche la Francia, con Champagne, rossi e bianchi, nonché vini di altre regioni italiane (non tutte) e di altri paesi europei, con presenza pure di produttori naturali. In alternativa ci sono gli originali sparkling tea di Copenaghen.
Il locale è ampio, con diverse sale che affacciano sulla strada attraverso grandi vetrate. L’arredamento è essenziale e leggermente buio, con la cucina che si intravede dall’ingresso.
Diversi piatti sono adatti ai celiaci.
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