Enrico Magnanti è il patron di questo ristorante situato poco fuori il centro della città di Tivoli, che già da sola, con le sue bellissime ville, vale il viaggio da Roma. La cucina è di stampo tradizionale, con qualche innesto creativo che a volte è risultato non equilibrato, come ad esempio nei gamberi in pasta kataifi, dalla frittura croccante, ma abbinati a un “nido” di crudités di verdure condite con una salsa al mango che appiattiva il tutto su note dolci davvero eccessive. I paccheri fatti in casa conditi con ragù bianco di pesce e pesto di erbe aromatiche erano complessivamente ben fatti, ma, a nostro avviso, mancavano di una nota agrumata o acidula che avrebbe dato quel quid in più al piatto. Gustosi e più equilibrati i grandi ravioli (rossi per via della barbabietola nell’impasto) con ripieno di gamberi rosa di Ponza, burrata e granella di pistacchi di Bronte. Non convincente il polpo arrosto che si è rivelato “poco arrosto” a dire il vero, con le carni eccessivamente morbide e la fastidiosa pellicina esterna che veniva via facilmente. Il mollusco era adagiato su una crema insapore di melanzane e accompagnata da un’insalatina di cavolo rosso. Chiusura con un delizioso dessert a base di limone, composto da una frolla sottile e fragrante a forma di cerchio inframmezzata da crema al limone e meringa morbida, accompagnata da un sorbetto al limone. Chiusura con un caffè ben estratto ma senza particolarità aromatiche e gustative. Il menù si compone di 5 proposte a prezzo fisso, sia di terra che di mare e una vegetariana, di 3 o 5 portate, con i prezzi che vanno dai 33 ai 53 euro, oltre la scelta à la carte.
Cortese e preciso, con il titolare che ama girare tra i tavoli per accertarsi che tutto vada per il verso giusto.
Su quest’aspetto solo plausi: a fine menù c’è una lista di produttori di olio di cui il titolare va moto fiero, visto che è un assaggiatore esperto e un appassionato dell’oro verde. Noi abbiamo assaggiato un olio EVO abruzzese, monovarietale Fagiolara, proposto in una bottiglia a norma.
La carta dei vini è ben strutturata, con cantine note e altre meno note selezionate dal patron. Ricarichi corretti. Per una scelta al calice affidatevi tranquillamente al titolare, che saprà leggere i vostri gusti e proporre l’abbinamento migliore.
Il locale non è molto grande, ma con la bella stagione i coperti aumentano grazie alla veranda che dà sul parcheggio privato. L’arredo è sobrio e curato, con tavoli privi di tovaglia ma con tovaglioli di stoffa.
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