Torna in guida dopo qualche anno questo ristorante che porta il nome del suo chef, quel Giancarlo Morelli che propone, nello stesso luogo, due cucine diverse ed ugualmente attraenti: il ristorante gourmet omonimo, con all’interno anche la possibilità di fare l’esperienza presso il “Friend’s Table”, e Bulk, una sorta di bistrot-cocktail bar. Avendo provato il primo, dal menù abbiamo scelto l’opzione di 5 portate da concordare con lo chef, che sono state precedute da un benvenuto “effervescente” a base di Champagne (di propria produzione) e sarda fritta ripiena di ricotta leggermente affumicata e guarnita con gel di limone e finocchietto. Oltre allo Champagne, Morelli produce anche il suo gin o, meglio, il suo “Gian”: provate il “Gian Tonic”, una versione fresca e divertente dell’iconico drink, valorizzata con una spruzzata di essenza di bergamotto e una bacca di ginepro. Dopo il delizioso appetizer, abbiamo gustato “pomodori e Gian the Gin”, ovvero un’insalata con tre varietà di pomodori (cuore di bue, camone sardo e ciliegino arrostito), adagiata su una base di gazpacho semisolido realizzato con gli scarti dei pomodori e accompagnata da crème fraîche, crostini di pane e un olio al bergamotto corretto con un goccio del suo gin, quest’ultimo un vero tocco di classe che dona quel quid in più al piatto. A seguire, una delicatissima ricciola marinata, accompagnata da latte di mandorle, quinoa, acetosa e caviale Adamas: un’orchestrazione perfetta di ingredienti che sa di puro mare; piatto che tra l’altro, in termini di sapidità e “mineralità”, si sposa perfettamente con la portata successiva del percorso, ovvero lo spaghetto all’acqua di pepe con capperi di Salina e polvere di peperone crusco, in cui la pasta, cotta alla perfezione, era valorizzata dalle tre varietà di pepe – pepe selvatico malgascio, timut e lungo -, dalla spolverata di peperone crusco e dal sentore di cappero. Un capolavoro che richiede pochi ingredienti ma tanta perizia. Perfetto il bilanciamento anche nella coda di rana pescatrice cotta alla brace sull’osso con tarassaco e pesche tabacchiere grigliate sotto forma di chutney rinforzato con curry, in cui l’inclusione del frutto dava freschezza al piatto. Delizioso e delicatissimo il gelato alle foglie di fico con meringa e ciliegie. Da annotare i due carrelli che hanno preceduto e succeduto l’ultimo piatto del percorso: prima svariate produzioni di formaggi freschi, stagionati ed erborinati di vacca, capra, pecora e bufala; dopo il carrello di cioccolato fondente, al latte, bianco e in versione cremini, sia sottoforma di praline che di barretta. Ottimo il caffè, ben estratto e aromatico.
Vi sentirete serviti e riveriti, quasi viziati. Il team è giovane ma esperto, attento e premuroso. Come è giusto che sia, lo stesso chef passa più di qualche volta in sala a sincerarsi che tutto vada perfettamente.
Così come per lo Champagne e il Gin, Morelli produce anche il suo olio EVO, Il Bertarello, un olio biologico estratto a freddo dalle migliori olive di varietà Caninese. La bottiglia a norma è stata servita prontamente dietro nostra richiesta.
Una carta dei vini ampia e variegata, con eccellenze nazionali e internazionali che passano dai rossi corposi ai bianchi raffinati, sia dell’enologia convenzionale che del mondo bio natur. Ricarichi piuttosto alti.
L’eleganza detta legge negli spazi di Morelli e cambia in base al format che si sceglie: ciò che accomuna ciascuno spazio è senza ombra di dubbio la raffinatezza e il garbo con cui sono stati concepiti e arredati.
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