Nascosto in una via nei pressi di Largo Somalia in cui è davvero difficile trovare parcheggio, questo ristorante ha recentemente festeggiato i 40 anni di attività arrivandoci in splendida forma. Una cucina tradizionale che vede il pesce come protagonista, ma che non disdegna puntate terragne sempre riuscite, e che ha l’ulteriore merito di essere proposta a prezzi davvero onesti se comparati alla qualità delle preparazioni. Ecco spiegato il successo di questa insegna, lontana delle logiche (trappole) dei social e delle cene stampa, in cui i tanti clienti affezionati tornano volentieri. La nostra ultima esperienza è cominciata con un piatto di chips di patate, offerte nell’attesa dell’ordinazione, per proseguire con un must del locale, le seppie con burratina, coulis di basilico e pomodorini confit, piatto delicato e al tempo stesso incisivo; più di sostanza, ma sempre equilibrato, il tonno di maialino del Chianti con fagioli borlotti, impreziosito da cipolla rossa lavorata a dovere. Deliziosa la rivisitazione della gricia proposta con tagliolini e l’aggiunta di carciofi, così come impeccabili sono risultati i tagliolini ai porcini. Si prosegue su ottimi livelli con il baccalà in cartoccio su passatina di ceci al rosmarino e chips di porro e con il filetto di manzo alla griglia cotto secondo indicazioni e accompagnato da un ottimo carciofo alla romana. Chiusura affidata ad un rassicurante tiramisù servito in tazza da cappuccino e a dei frutti di bosco accompagnati da panna, seguiti da un caffè ben estratto e di buona persistenza. Da segnalare l’ottima focaccia servita a striscioline con un giro di olio EVO.
Cortese, preparato e alla mano, solo un filo lento a locale pieno.
Su richiesta è stata portata in tavola una bottiglia a norma di un olio EVO toscano blend di Leccio del Corno, Frantoio, Rossellino e altre varietà tipiche della zona.
Vale da sola il viaggio. La carta è molto fornita e non sposa una filosofia particolare: vi si trovano ottime bottiglie “classiche” non solo italiane, a fianco ad etichette di nicchia anche del mondo bio-natur, unite dal fil-rouge di ricarichi da enoteca. Da plauso pure l’attenzione riservata ad amari e distillati.
Una lunga sala a cui si aggiunge una veranda riscaldata d’inverno accolgono gli avventori in un contesto classico ma non pesante, con tavoli ben dimensionati e dalla curata mise en place.
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