Sempre valido questo indirizzo dei Castelli Romani la cui proposta culinaria si colloca nell’alveo di un riuscito equilibrio tra tradizione e misurata innovazione e con un occhio di riguardo alla qualità delle materie prime. Il nostro pasto è cominciato con del nasello avvolto nei fiori di zucca, salsa pil pil, chips ed emulsione di menta, un piatto leggero e molto gradevole. Tra i primi abbiamo optato per delle linguine con gamberi rossi crudi, misticanza e limone, complessivamente piacevoli ma poco incisivi. Si risale decisamente con una frittura di paranza da manuale, composta da saporitissime triglie, calamari e mormore, senza una spina di pesce, dalla frittura leggera e croccante e accompagnata da maionese di barbabietola rossa e zenzero, gel di limone e salsa di cavolfiore e caffè. Dopo un percorso fin qui di pesce, abbiamo voluto provare anche un piatto di carne, venendone pienamente ripagati dall’ottimo petto di piccione dalla cottura pressoché perfetta, accompagnato degnamente da cicoria, fagottino di frattaglie e supplì di ala del volatile. Da encomio i dolci, che sono giunti dopo un freschissimo pre dessert a base di sorbetto di pomodoro con olio e sale: una crostata destrutturata di fragole con cioccolato bianco, rosmarino e pepe rosa e “consistenze esotiche”, una specie di zuppetta di diverse consistenze con crumble di anacardi, cocco e mango disidratati, su latte di cocco, crema di frutto della passione e ananas, sorbetto al mango, per un dolce dalla grande personalità. Di buona estrazione e aroma il caffè.
Cortese ma un po’ lento.
Su richiesta è stata portata una bottiglia a norma di un prestigioso olio EVO abruzzese del raccolto 2019 con data di consumo consigliato ad aprile 2021, ben tre anni antecedenti alla nostra visita ed in effetti, purtroppo, le proprietà organolettiche ne risentivano. In questo caso la profondità di annata non è stato un pregio…
Abbastanza estesa la carta dei vini che spazia tra diverse tipologie e aree geografiche anche estere, con bottiglie di valore e un’interessante profondità di annate. Corretti i ricarichi.
Situato in un ex granaio privo di luce naturale, dalle arcate in pietra e gli alti soffitti a volta, accoglie gli avventori in uno spazio arredato in stile moderno che ben si sposa con il contesto antico.
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