Il ristorante, attivo dal 2014, si trova nel vivace contesto culturale dei frigoriferi milanesi, un complesso industriale storico della città, situato vicino al celebre Palazzo del Ghiaccio, una suggestiva pista di pattinaggio in stile Liberty. In questo stimolante contesto, lo chef Marco Tronconi propone una cucina che si concentra sulla rivisitazione della tradizione, in particolare quella lombarda, con piatti sia di mare che di terra interpretati in chiave contemporanea. Il ricco e interessante menù offre una varietà di piatti dalla forte personalità e dal gusto deciso. Appena seduti vengono serviti due tipi di lievitati, pane e focaccia, entrambi molto apprezzati. Optando per il menù degustazione, con l’aggiunta di altri due piatti à la carte, abbiamo iniziato con una trota di torrente marinata con jus di pollo e funghi shiitake in cui il brodo tiepido ha ben bilanciato sia il sapore che la temperatura della trota, anche se avremmo gradito l’aggiunta di elementi croccanti e cromatici per dare maggior complessità al piatto. Troppo sapido si è rivelato il quinto quarto di galletto alla senape leggermente affumicato con carciofi e salsa di polenta di Storo, dove la delicatezza del carciofo è servita a contrastare l’intensità di sapore delle interiora. Come primi piatti abbiamo assaggiato un riso croccante allo zafferano con calamari, carciofi e intingolo di erbe e limone, un ottimo riso al salto, croccante al punto giusto e dal buon equilibrio, e dei ravioli d’anatra con salsa di vitello e funghi saltati, con una sfoglia ben tirata e una buona farcia. Il secondo piatto, il coniglio alla marengo con astice e radicchio servito in salsa di vitello, si è distinto per la cottura perfetta della carne e l’armonia dei sapori, sebbene esteticamente risultasse monocromatico. Buono il dessert finale, un gelato al marron glacé con soffice al whisky torbato e yogurt, un dolce equilibrato nelle sue componenti e consistenze, arricchito dalla presenza di un crumble e dalla profondità aromatica data dal whisky. Il caffè, invece, è risultato deludente, sottoestratto, con poca persistenza.
Il personale è molto disponibile e cordiale, senza mai dare la sensazione di essere pressante ed assicura tempi ragionevoli.
Su richiesta ci è stato servito un olio EVO ligure prodotto nella provincia di Savona, monovarietale Taggiasca, nella bottiglia a norma.
La carta dei vini non è molto vasta, ma offre comunque una buona selezione di bollicine, vini bianchi e rossi italiani, inclusi alcuni biologici, e un paio di etichette francesi per ogni categoria. I ricarichi sono corretti.
Gli interni si integrano perfettamente con la struttura che lo ospita: moderno ma non contemporaneo, essenziale ma confortevole, grazie alla presenza di piante d’arredo e poltrone rivestite di velluto. Un interessante elemento è il carrello di legno al centro della sala, utilizzato dal personale di sala per appoggiare posate e bicchieri. I tavoli sono disposti a una distanza adeguata l’uno dall’altro. All’esterno è presente un ampio dehors.
Iscriviti alla newsletter per scoprire gustose anteprime e rimanere sempre aggiornato su eventi e novità firmati Pecora Nera.
© 2025 – La Pecora Nera Editore – P.IVA 08525911007
Via Bradano, 26/A – 00199 Roma
Tel. : +39 06 8607731
info@lapecoranera.net
Progetto finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – PNRR, Missione 1 – “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” (TOCC) SUB – INVESTIMENTO 3.3.4 – Promuovere l’innovazione e l’eco-design inclusivo
Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU