Opera

Indirizzo: Via Sant’Antonio da Padova, 3, Torino, Piemonte

Telefono: 011/19507972

Sito Web: www.operatorino.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: ricercata
  • Voto: 9
  • Prezzo: menù degustazione: 80/110€; antipasti 25/28€, primi 26/30€, secondi 30/38€, dolci 14€
  • Chiuso: Domenica e Lunedì
  • Tavoli all’aperto: no
  • Orario di apertura:

Offerte: È una garanzia la cucina di Stefano Sforza, chef del ristorante Opera, che dà il giusto risalto alle materie prime, soprattutto quelle vegetali a cui dedica un menù specifico che ha per protagonista l’ortaggio di stagione (80 euro il costo). L’altro degustazione si chiama Opera (110 euro) ed è un percorso attraverso i piatti più significativi dello chef; entrambi prevedono, con un costo a parte, l’abbinamento con il vino e, cosa molto più rara, quello con il tè (ottimo il tè verde portoghese delle Azzorre che al gusto assomiglia a un tè verde giapponese che ha accompagnato i nostri piatti). Una fresca e frizzante kombucha preparata con tè nero del Darjeeling introduce gli sfiziosi finger food: cremoso di piselli, mini taco farcito di carota, cumino e papaya, finto uovo con crema di tuorlo, ananas cotta al BBQ e spuma di cavolfiore, assoluto di parmigiano e la sempre ottima “finta” oliva composta da uno strato sottile di cioccolato bianco e il ripieno a base di tapenade di Taggiasca. L’antipasto vero e proprio consiste in un ring cremoso di parmigiano cotto al vapore a cui viene aggiunto l’albume d’uovo, con al centro delle foglie di radicchio cotte nell’aceto balsamico; in accompagnamento le foglie di varietà diverse di radicchio e il cuore del radicchio cotto in acqua di parmigiano con salsa di arance amare e aceto balsamico di Barolo, il tutto in un’ottica antispreco. Originale ed equilibrato lo spaghetto cotto in una salsa a base di nocciola tonda piemontese e poi mantecato con un miso di fagioli rossi, capperi, olive e fave di cacao, dal sapore intenso e persistente. Ben fatto anche il rombo cotto allo yakitori e poi servito in due modi: dei cubotti farciti di tartufo e altri avvolti in foglie di verza al capunet, il tutto accompagnato da cavolo rosso leggermente acidificato. Porzione generosa per il dolce Opera, a base di tapioca e pere marinate, servito con un distillato di melograno e seguito da un caffè leggermente sottoestratto.

Recensioni:

  • Ambiente: La cucina, disposta sulla sinistra entrando, dà il benvenuto all’avventore; delle scale conducono alla sala più riservata che è al piano inferiore, insieme ai servizi, mentre proseguendo oltre la cucina si accede alla sala principale che è arredata, come il resto del locale, con il giusto mix tra eleganza e rusticità, con le pareti a mattoncini e i tavoli ben dimensionati e apparecchiati da candide tovaglie.
  • Servizio: Puntuale, gentile e fluido nei tempi.
  • Cantina: Ben strutturata la carta dei vini che comprende una buona selezione di cantine scelte con accuratezza dal bravo ed esperto sommelier. Il Piemonte, come del resto la Francia, hanno un capitolo a parte, ma sono presenti vini anche di altre regioni e paesi europei, anche del mondo bio natur. Ricarichi alti.
  • Olio: Insieme al pane viene servito di default l’olio EVO, che in questo caso era un ligure multivarietale prodotto da un’azienda piemontese, versato da una bottiglia a norma.
  • Glutine:

Consigliato: 1