Norah was drunk
Indirizzo: Via Nicola Antonio Porpora, 169, Milano, Lombardia
Telefono: 02/83428246 – 375/7746998
Sito Web: www.norah-was-drunk.mailchimpsites.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: cocktail bar
- Voto: 4.5
- Prezzo: assenzio 10/14€, cocktail 10/16€, food 10/18€
- Chiuso: Domenica
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Nel vivace quartiere di Lambrate, zona viva, autentica e abitata da molti studenti, nasce questo locale dal nome curioso, Norah was drunk. L’insegna di colore verde vuole probabilmente dare un indizio riguardo il protagonista indiscusso della drink list: l’assenzio. Qui, infatti, questo distillato la fa da padrone ed è possibile berlo miscelato in drink complessi oppure al naturale, grazie ad un’interessante selezione di etichette di assenzio tedesche e francesi che è possibile degustare attraverso la scenografica “fontana” secondo il tradizionale rituale francese. Oltre ai drink preparati con la cosiddetta “fata verde”, la drink list di Norah was drunk consente di scegliere tra diversi signature cocktail, alcuni classici della storia di Norah, e quattro interessanti declinazioni di Martini. Per la nostra prova di quest’anno abbiamo assaggiato due cocktail agli antipodi tra loro, per gusto e consistenza. L’Absinthe Mule con assenzio, lime, mandorla e ginger beer è una sorta di Moscow Mule nel quale la vodka viene sostituita dall’assenzio, con la nota finale e pungente dello zenzero che gli dà quella nota in più; il cocktail risulta fresco e beverino e il gusto dell’assenzio, molto ben calibrato, non copre gli altri ingredienti, anzi è esaltato dalla presenza della mandorla. Il secondo drink è uno tra gli after dinner per antonomasia, seppur oggi un po’ desueto, ma tuttavia ancora molto affascinante. Si tratta del Grasshopper, realizzato con gelato, panna, liquore al cacao bianco e liquore alla menta che gli conferisce il classico colore verde chiaro. Il risultato è un drink cremoso, dolce ma non troppo, con il liquore alla menta che smorza molto bene la nota dolce della panna grazie all’equilibrio creato dal cacao. Questo cocktail è fresco come un gelato, estivo, piacevole e poco alcolico, ideale per chi ama i sapori delicati. Pur non avendo per sua natura una grande bevibilità, qui, questo classico dimenticato, torna ad essere molto contemporaneo. Ma da Norah was drunk non si beve soltanto. Nella sua cucina senza fornelli, infatti, la proposta food, essenziale ma di qualità, spazia da una selezione di ostriche francesi al tagliere di formaggi di piccoli artigiani lombardi (gustoso e accompagnato da pane fragrante). Ma le vere protagoniste sono però quelle che nel menù vengono chiamate “scatolette”, ovvero conserve di pesce provenienti dal Portogallo e racchiuse in coloratissime lattine: tra queste abbiamo assaggiato l’ottimo sgombro al timo e limone.
Recensioni:
- Ambiente: Una volta varcata la soglia dell’unica vetrina su strada, lo stile di questo locale è sin da subito inconfondibile: si ritrova, infatti, il fascino dei locali jazz, con un lungo bancone sui toni del verde scuro, le pareti più chiare volutamente fatiscenti e i pavimenti e gli arredi color caffè. Un posto molto raccolto, intimo e dalle luci soffuse, in cui tutto convive in una perfetta armonia cromatica.
- Servizio: Il personale, sia al bancone sia in sala, è davvero accogliente ed ospitale. Il giovane team di maestri bartender è in grado di far sentire i clienti a proprio agio, sempre con grande cortesia e professionalità.
- Cantina:
- Olio:
- Glutine:
Consigliato: 1