Livello1

Indirizzo: Via Duccio di Buoninsegna, 25, Roma, Lazio

Telefono: 06/5033999

Sito Web: www.ristorantelivello1.it

Dettagli del ristorante:

  • Tipologia: pesce
  • Voto: 7.5
  • Prezzo: antipasti 23/60€, primi 22/26€, secondi 28€, pesci e crostacei all’etto 11/22€, dolci 10/14€
  • Chiuso: Domenica sera e Lunedì
  • Tavoli all’aperto:
  • Orario di apertura:

Offerte: È una vera oasi in un deserto di desolazione (dal punto di vista ristorativo), quale quello del Serafico-Tintoretto, questo elegante ristorante con annessa pescheria, che continua a convincerci grazie a una cucina basata sui prodotti del mare lavorati con una buona dose di creatività. Tre i percorsi degustazione da 3, 4 e 6 portate rispettivamente a 50, 75 e 90 euro, che diventano obbligatori per tavoli numerosi (oltre le 8 persone), a cui si aggiunge la possibilità di scelta à la carte. La nostra esperienza è cominciata con un delizioso finger food, un bottoncino al latte con carpaccio di fragolino, soia, senape e guacamole, per proseguire con un delicato carpaccio di gambero bianco con salsa allo yogurt e fichi arrostiti, in cui la nota piccante è stata dosata con millimetrica precisione. Buono, anche se tendenzialmente monocorde, il calamaro scottato alla griglia ripieno di parmigiana di melanzane su salsa verde, più complesso ed articolato in un gioco di consistenze il filetto di spigola (curiosamente, per queste latitudini, chiamata branzino) cotto da manuale con funghi cardoncelli e crostini di pane croccanti su fondo di mare alla cacciatora. Miglior piatto dell’esperienza gli strepitosi paccheri Felicetti con totani alla Luciana e pecorino grattugiato, in cui la scorza di limone grattugiata donava aroma e freschezza, mentre non ci ha convinto la commistione mare-terra nei saltimbocca di ombrina con prosciutto, spinaci, gel al limone e fondo di mare al cioccolato, in quanto il prosciutto prevaleva sugli altri ingredienti. Un fresco sorbetto di limone e basilico ha predisposto il palato a due golosi dessert: il bellissimo e buono ovettomisù all’arancia, una sorta di semifreddo al mascarpone arricchito dall’agrume racchiuso in un guscio a forma di uovo e adagiato su un nido realizzato con pasta kataifi, e il fresco gelato alla fragola su meringa con panna montata. Chiusura affidata a un caffè ben estratto ma non molto complesso, servito insieme a un tozzetto al cioccolato e a un mini tartufo di produzione propria.

Recensioni:

  • Ambiente: La lunga sala si sviluppa in lunghezza, con la cucina a vista sulla sinistra e il colore bianco a prevalere per un mood elegante e moderno. Curata la mise en place dei tavoli lasciati nudi su cui arrivano piatti di diverse forme, alcune decisamente originali.
  • Servizio: Ben dimensionato in termini numerici, risulta preciso e corretto nei tempi, oltre che cortese.
  • Cantina: La carta è aperta dalla proposta alla mescita a cui segue una lista non ampissima, ma adeguata alla tipologia di ristorante. Come segnalato negli anni passati, sarebbe auspicabile una maggiore ricerca verso piccole produzioni, qui trascurate. Alti i ricarichi.
  • Olio: Insieme al pane e alla focaccia fatti in casa (buoni), viene riempita al tavolo una ciotolina con un olio EVO, monovarietale Dritta, della provincia di Pescara da una bottiglia a norma ben descritta.
  • Glutine:

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