Il Convivio Troiani
Indirizzo: Vicolo dei Soldati, 31, Roma, Lazio
Telefono: 06/6869432
Sito Web: www.ilconviviotroiani.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: ricercata
- Voto: 8.25
- Prezzo: menù degustazione 135/165€; singoli piatti 20/70€
- Chiuso: Domenica. A pranzo
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Piccolo passo all’indietro per questo elegante locale che ha fatto la storia della ristorazione romana di lusso negli ultimi 30 anni. Se la cucina, infatti, è sempre basata su creazioni di bell’impatto visivo e caratterizzate dall’equilibrio complessivo tra creatività e tradizione, quest’anno alcuni piatti non ci hanno convinto del tutto. Dopo alcuni appetizer assai piacevoli abbiamo iniziato con una freschissima ostrica con sedano, mango, basilico, alga nori, sambuco, wasabi, ravanello, soia ed edaname. A seguire, una zuppa di ispirazione orientaleggiante, a base di granceola su latte di cocco, alghe, peperoni, crumble di curcuma, vegetali, olio al basilico, un piatto di riuscito equilibrio sia tra sapori diversi (dolce, sapido e piccante), sia tra differenti consistenze (liquido, oleoso, croccante e morbido). Ottimo poi il polpo arrostito, dalla cottura perfetta, accompagnato da maionese senza uovo dal sapore avvolgente, con tocchetti di mela verde a dare la giusta acidità. Piacevolmente riusciti, nella loro apparente semplicità gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, rivisitati con l’aggiunta di gamberi rossi, pecorino, menta, limone e mandorle. Godibilissimo il “carciofo strike”, che racchiude tre preparazioni tradizionali della cucina capitolina: alla romana, alla giudia e alla matticella, con prezzemolo, mentuccia, aglio e noci. Molto equilibrata la quaglia dalle carni tenere, valorizzata da un sapiente uso delle verdure e da un’ottima salsa alla cacciatora di pere. E fin qui l’esperienza si sarebbe potuta definire ottima e assolutamente in linea con quelle degli anni precedenti, se nonché i successivi piatti si sono rivelati non proprio centrati. Azzardata, a nostro avviso, la rivisitazione del cotechino con le lenticchie, qui arricchito da mazzancolla, zafferano e bacche di goji, una preparazione troppo sbilanciata sui toni grassi. Non ci hanno convinto neppure i tortelli di carne, finocchi, olive, arancia, cavolo nero, asparagi d’aglio, che abbiamo trovato pesanti, monocordi e carenti della componente fresca e acida. Dopo un buonissimo pre-dolce a base di semifreddo di torrone, abbiamo poi trovato più sorprendente alla vista che all’assaggio la “carbonara ah ah ah ah”, anche questa una rivisitazione di una tradizione natalizia umbro-marchigiana (la pasta dolce), di impressionante somiglianza con il piatto icona della romanità, qui composto di mezze maniche molto al dente, crema inglese, robiola, scorza d’arancia, cocco, fave di cacao. Ottimo il caffè, cremoso, intenso e persistente, accompagnato da un cioccolatino “bijou”.
Recensioni:
- Ambiente: Quattro sale molto diverse tra di loro, ma tutte connotate da un’atmosfera rilassante e di grande eleganza, con tavoli molto ben distanziati, illuminazione soffusa, arredi di sobria raffinatezza, bei quadri alle pareti.
- Servizio: Di impeccabile professionalità.
- Cantina: Sicuramente uno dei punti di forza, circa 3.600 etichette italiane ed estere, grande profondità di annate e ampiezza di stili che coprono pressoché tutte le aree territoriali, con in evidenza molta Francia. Ampia scelta di calici alla mescita, anche di vini importanti proposti con il sistema Coravin. Ricarichi elevati, coerenti peraltro alla tipologia di locale.
- Olio: Con il buon pane viene servito un olio EVO del pontino, monovarietale Itrana, nella bottiglia a norma.
- Glutine:
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