Gallo Ristorante di Pesce
Indirizzo: Via di Santa Croce in Gerusalemme, 29, Roma, Lazio
Telefono: 06/69350147
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: pesce
- Voto: 7
- Prezzo: antipasti 15/26€, primi 16/22€, secondi 20/29€, dolci 7/8€
- Chiuso: Lunedì. A pranzo Martedì e Mercoledì
- Tavoli all’aperto: no
- Orario di apertura:
Offerte: Aperto nella primavera di quest’anno non lontano dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e dai locali che ospitavano un’istituzione della cucina marinara romana quale Ottavio, questo ristorante prende il nome dallo chef Lorenzo Gallo. Giovane ma con alcune esperienze importanti alle spalle, propone una cucina basata su una materia prima freschissima e lavorata in preparazioni tradizionali, con un’attenzione particolare nell’evitare gli sprechi. In questo senso abbiamo apprezzato l’averci riportato in tavola, a cena terminata, quanto avanzato dell’ottima pagnotta a lievitazione naturale realizzata con farine semi integrali in un sacchetto a portar via. Dicevamo di una proposta tradizionale raccontata in un menù che giornalmente viene integrato da una proposta del giorno correttamente scritta dalla quale abbiamo scelto l’ottima panzanella di polpo; meno riuscita, invece, la frittura di totani proposta con salsa tartara, con quest’ultima soverchiante (consigliamo di non aggiungerla, visto che è a parte) e il pesce ben fritto ma leggermente gommoso. Alti e bassi anche nei due primi provati: se da una parte ci hanno convinto i tagliolini con rana pescatrice e ricciola, saporiti ed equilibrati, lo stesso non possiamo dire degli spaghetti alle vongole per via di un uso eccessivo di aglio a monopolizzare il piatto. Eccellente, per proseguire, la grigliata mista che comprendeva pesce spada, lustrino, mazzancolla e seppia, tutti cotti alla perfezione e per questo umorosi, fatto non usuale in una preparazione del genere. Chiusura affidata a un goloso tiramisù composto al momento, quindi con il savoiardo croccante, e a un profiterole con copertura di cioccolato fondente e sale Maldon, nel complesso buono ma con il sale dosato con mano allegra. Congedo con un espresso servito in tazzina con coperchio, raccontato con entusiasmo dalla cameriera (torrefazione di Acilia, piantagioni in Sudamerica e Sud dell’Asia, ecc.) ma che alla prova dei fatti si è rivelato una discreta interpretazione, priva della complessità aromatica che lo storytelling faceva presupporre.
Recensioni:
- Ambiente: Una prima saletta, con divano e sedie in cui ingannare l’attesa, introduce a una sala che si sviluppa a L con tavoli ben apparecchiati, movimentata da archi in mattoni per un conteso che risulta piacevole.
- Servizio: Preparato e disponibile.
- Cantina: La carta dei vini è piuttosto limitata, ma ha il merito di affiancare ai nomi noti, alcune cantine di nicchia anche del mondo bio natur. Medio alti i ricarichi, che diventano alti per la proposta al calice (una bottiglia in carta a 26 euro, ad esempio, era al calice a 8 euro).
- Olio: Ad inizio pasto viene chiesto agli avventori se gradiscono pane e olio. Chi risponde affermativamente riceve al prezzo di 3,50€ l’ottima pagnotta sopra decritta e un olio EVO bio del viterbese, monovarietale Caninese, versato in un piattino da una bottiglia a norma.
- Glutine:
Consigliato: