Cucina Rambaldi
Indirizzo: Via Sant’Ambrogio, 55, Villar Dora, Piemonte
Telefono: 011/0161808
Sito Web: www.cucinarambaldi.com
Dettagli del ristorante:
- Tipologia: tradizionale
- Voto: 8.25
- Prezzo: piatti 18/32€, dessert 12€, menù degustazione 65€
- Chiuso: Domenica sera; Lunedì, Martedì; Mercoledì a pranzo
- Tavoli all’aperto: sì
- Orario di apertura:
Offerte: Giuseppe Rambaldi, chef e proprietario del locale, ha aperto da pochi anni questo ristorante fuori Torino, dove interpreta un concetto contemporaneo e concreto di cucina che percorre una ricerca del gusto senza eccessivi fronzoli, attraverso l’applicazione di tecniche di cucina moderna che rispettano la materia prima e i sapori della tradizione. Per la prova di quest’anno abbiamo scelto il menù degustazione più classico denominato “Piola tour”, considerandolo il miglior modo per approcciare la sua cucina. Il piatto “antipasti piemontesi” è un simpatico e gustoso compendio, declinato in più assaggi, di alcuni dei sapori ricorrenti nella cucina locale: le acciughe, sode e carnose, sono ripiene di un saporito bagnetto verde su una salsa di peperoni con gocce di bagna cauda che ne irrobustisce ulteriormente il gusto, accompagnate da un piccolo lievitato salato, perfettamente sfogliato, in stile croissant francese. Prevede anche il biscotto salato con all’interno un cremoso tomino elettrico, condimento leggermente piccante tipico della tradizione, un tonno di coniglio, gustoso ma di non semplice consumo per la presenza di parte delle ossa (voluta per dare rusticità), accompagnata da una semplice insalatina con vinaigrette e infine un piccolo carpione di carota, cipolla e cubetti di polenta, elegante e ben bilanciato nell’acidità, accompagnato da due pezzi di anguilla fritta. Tra i primi abbiamo assaggiato i tajarin con finanziera di creste e rigaglie, altro piatto tipico piemontese sempre più difficile da trovare nei menù, ricco di sapore, che potrebbe far ricredere anche il più restio all’assaggio delle interiora. Ottimo il cervo al rosa, adagiato su un aromatico pan pesto alle erbe e accompagnato da una millefoglie di patate e un piccolo assaggio di caponata, giustamente dosata visto il carattere importante del piatto; merita una menzione la cottura della carne che permette alla materia prima di esprimere al meglio le sue potenzialità. La torta di mele e zafferano, che sulla carta sembrava essere molto semplice, in realtà si rileva il piatto più fuori dagli schemi della cena: il tortino di mela e zenzero è ricoperto di fettine di mela caramellata allo zafferano, servito su una panna liquida insaporita da tè nero cinese Lapsang e accompagnato da uno shot di ginger beer con una spuma di mela sifonata sul momento; un dolce interessante dalle molteplici e complesse sfumature. In chiusura un caffè correttamente estratto, ma non particolarmente aromatico.
Recensioni:
- Ambiente: Il locale, situato in un piccolo edificio con un bel cortile interno per piacevoli cene estive, si presenta elegante nella mise en place e nell’arredamento, con la cucina completamente a vista, fattore che rende l’esperienza ancora più coinvolgente.
- Servizio: Lo staff di sala è molto attento, cordiale, preparato e vocato a far sentire a proprio agio il cliente. L’eleganza dei modi, bilanciata dal fatto che non acquisisce mai un carattere di eccessiva formalità, è certamente un punto di forza.
- Cantina: La carta dei vini è di media ampiezza, ma riserva uno spazio a piccoli produttori e cantine meno conosciute, con ricarichi nella media.
- Olio:
- Glutine:
Consigliato: 1