Cambio di gestione per Wasabi, che è stato il primo ristorante giapponese ad aprire in città. Alla vecchia proprietà è subentrato Masanori Tezuka, titolare di Miyabi, un altro pilastro della ristorazione nipponica torinese. La proposta gastronomica non è stata stravolta rispetto a prima: in carta, infatti, ci sono piatti classici come il sushi, la tempura, i gyoza ma anche qualche interessante integrazione che lo chef ha portato dall’altra esperienza. Oltre la scelta à la carte è possibile optare per diversi menù degustazione, due “omakase”, cioè a mano libera dello chef, e uno più tradizionale composto da 4 portate salate e un dessert, disponibile anche in versione vegetariana. Un gradevole brodo dashi con tofu di sesamo è il piccolo benvenuto da parte della cucina prima di iniziare il nostro percorso, che si apre con il sashimi di gambero, salmone e tonno, dal pesce freschissimo e di ottima qualità, per poi proseguire con il sushi: 5 nigiri con diversi tipi di pesce (salmone, sia crudo che scottato, tonno, ricciola e gambero) e 3 maki (tonno, salmone e asparago). Gustosi anche i gyoza con carne di manzo, dalla sfoglia sottile e dal ripieno saporito, così come l’oden, il bollito giapponese, con diversi ingredienti come surimi, pollo, daikon, patate, carote e broccoli, cotti nel brodo dashi e accompagnati da una buonissima salsa a base di miso e yuzu in cui intingere i vari ingredienti: un comfort food da provare! Fuori dal menù degustazione abbiamo assaggiato una okonomiyaki con i gamberi, morbida e gustosa, guarnita con katsuobushi e maionese giapponese, e un torikara, il delizioso pollo fritto aromatizzato con aglio e zenzero, croccante fuori e umido dentro, un altro piatto vincente. Convincente anche il dessert: un genmaicha mochi, ovvero un dolcetto tipico a base di farina di riso glutinoso aromatizzato con foglie di tè bancha e riso soffiato tostato, dolce e profumato, accompagnato da mousse di castagna.
In stile nipponico, cortese e silenzioso, senza errori.
È presente una bella selezione di sake, con tante bottiglie esposte: consigliamo di chiedere suggerimenti per assaggiare qualche chicca. In alternativa sono presenti birre giapponesi, tè e qualche etichetta di vino italiano.
L’arredo del locale è rimasto quello storico: parte della sala ha i tradizionali tavoli bassi a cui le cameriere accedono per il servizio camminando scalze sul tatami, in un’atmosfera tipica e accogliente.
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