Dopo quasi 10 anni dall’apertura, Trippa conferma la qualità della sua cucina e resta ancora oggi un punto di riferimento importantissimo nella geografia culinaria milanese. Ed è per questo che riuscire a prenotare un tavolo è un’impresa piuttosto ardua. Ma non scoraggiatevi, perché la qualità dell’esperienza e l’attenzione nella scelta delle materie prime vi ripagherà di tutta la pazienza. Il menù cambia spesso secondo quello che offre il mercato e, al posto della consueta suddivisione delle pietanze, troviamo i piatti da mangiare “prima” e quelli da gustare “dopo”. In aggiunta ci sono sempre un paio di proposte fuori carta che vengono raccontate prima di ordinare. Per la nostra prova di quest’anno abbiamo iniziato con zucca Hokkaido arrostita, fonduta di cacio e pepe, castraure sott’olio, lardo e saba, un piatto ricco di sfumature e consistenze diverse, con la zucca arrostita fino ad essere morbida, ma senza togliere la soddisfazione del morso, dal gusto dolce in contrasto alla sapidità della fonduta di formaggio e in accordo perfetto col mosto d’uva. Interessante la consistenza croccante dei carciofi violetti sott’olio. Ottime le tagliatelle al burro e parmigiano, un piatto cult del locale, in cui la pasta fatta in casa era ben cotta e amalgamata al formaggio e al burro, regalando una consistenza cremosa irresistibile nella sua semplicità. Ben fatto anche il trancio di baccalà al forno, guazzetto di roveja, finocchietto e nervetti, in cui il pesce era ben cucinato e il gusto della roveja addolciva il sapore deciso del pesce; poco rilevante la presenza del finocchietto e dei nervetti, mentre l’accostamento con la salsa verde, seppur in piccolissima quantità, è risultato molto interessante. In chiusura un eccellente dessert, la panna cotta al vincotto di fichi e nocciole, semplice e appagante, seguita da un caffè estratto correttamente.
Il personale è giovane e preparato e l’accoglienza è piacevole e attenta.
Su richiesta ci viene servito un olio EVO della provincia di Pescara, monovarietale Loretana.
La carta dei vini in formato digitale è decisamente ampia, variegata e dettagliata, con una scelta di etichette non banali, nazionali ed internazionali, oltre a un’attenzione evidente verso le produzioni biologiche. Disponibili anche vini alla mescita. Ricarichi abbastanza elevati.
Il locale, molto raccolto ed accogliente, è quello tipico di una trattoria, con tavoli di legno scuro, stampe d’epoca e arredi curiosi, con una prevalenza di color ocra alle pareti che rende lo spazio alquanto caldo. Molto caratteristico il bancone in legno che ospita alcuni posti a sedere e dietro al quale si apre la cucina a vista, fulcro vitale della trattoria. Sono presenti anche alcuni tavolini all’esterno, ma non c’è un vero e proprio dehors.
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