Song

Nuova apertura che fa capo alla stessa proprietà cino-giapponese di Hiromi Cake e che si ispira alla cucina di Hong Kong e alla tradizione dei dim sum, piatti leggeri che includono anche i tipici ravioli al vapore o alla piastra che hanno ormai conquistato il palato nostrano. Il menù presenta un buon numero di ravioli, sia tradizionali che con farciture creative, che possono essere ordinati sia a porzioni singole che degustati in un percorso ben calibrato. A questi si affiancano altre pietanze tradizionali della cucina del sud della Cina, in un menù ricco e variegato. Abbiamo aperto la nostra cena proprio con il percorso dedicato ai ravioli, studiato appositamente dallo chef per far assaporare al meglio queste specialità che ci hanno convinto per i sapori avvolgenti e persistenti: xiao long bao ripieni di carne di maiale, salsa ponzu e brodo, quelli al tè matcha farciti con astice, quelli con capesanta e gambero, i green sea con spinaci e branzino, i mountain flavour con funghi e tartufo, quelli con ragout d’anatra alle cinque spezie e i Sichuan con ragù di maiale. A questi abbiamo affiancato anche i golosi cheung fun, il tipico street food di Hong Kong, ovvero degli involtini di pasta di riso (nel nostro caso colorato dalla rapa rossa) farciti con gamberi. A seguire abbiamo provato il riso con anatra alla pechinese, con il cereale condito in stile cantonese e fettine di carne messe sopra; anatra che abbiamo provato anche in purezza nella tipica preparazione di Pechino e risultata perfettamente morbida e saporita, accompagnata da salsa alle prugne, verdure fresche e sottili crespelle per creare gustosi involtini. Ben fritto e saporito, infine, anche il pollo saltato kung pao con salsa piccante e arachidi.