Scannabue è un’istituzione cittadina, è quel genere di locale che viene subito in mente quando c’è da consigliare un’immersione nella cucina piemontese. Il menù è ricco di proposte e, oltre alla sezione dei grandi classici – vitello tonnato, carne cruda, agnolotti e guancia brasata su tutti -, ci sono anche pietanze più contemporanee. Tra i primi, immancabili gli agnolotti del plin ai tre arrosti, dal ripieno saporito, ben chiusi e conditi al burro, mentre per secondo abbiamo scelto un diaframma di fassona alla griglia dalle carni tenere, cotte giustamente al sangue, accompagnato da bietole leggermente tenaci e una patata. Ben fatta ma non indimenticabile la bavarese al caffè, cocco e mousse al cioccolato bianco, seguita da un caffè dal buon aroma e persistenza.
Informale e cordiale.
Viene portata al tavolo una bottiglia a norma di olio EVO abruzzese, blend di varietà del territorio.
Più che una carta dei vini è un vero e proprio libro con etichette sia italiane che straniere, con un’ampia sezione dedicata al Piemonte. Sono disponibili anche delle proposte al calice e i ricarichi sono corretti.
Arredo curato e in stile retrò, dominato dal legno e dai toni del verdone. L’ampio dehors esterno che domina Largo Saluzzo garantisce un buon numero di coperti.
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