Contigliano è un piccolo borgo in provincia di Rieti da cui dista pochi chilometri e che, da un paio di anni, ospita anche il ristorante di Carlotta Delicato, giovane chef che, insieme a suo marito Gabriele Tarquini, ha dato vita a un indirizzo gourmet al di fuori delle solite rotte. La cucina di Carlotta risente, ovviamente, delle esperienze precedenti, soprattutto quella effettuata a Barcellona, dove ha affinato competenze su cotture e marinature. Qui a Contigliano il menù è snello ed essenziale sia nella grafica che nella descrizione dei piatti (spesso quasi criptica, visto che riporta solo il nome degli ingredienti), con pietanze che cambiano spesso a seconda dei prodotti di stagione, ma con dei must che non possono sparire dalla carta, come il porro romesco, un antipasto “zero sprechi” che utilizza il porro nella sua interezza: il risultato è un porro morbido cotto a bassa temperatura, con la superficie bruciata con il cannello e al centro la salsa romesco a base di nocciole, mandorle e peperoni. Carnoso e persistente il cardoncello glassato, un altro antipasto da noi assaggiato. Tra i primi, non mancano mai i bottoni ripieni di coniglio serviti con una crema leggerissima, quasi una spuma, di mascarpone e lime, in cui l’agrume stempera con la sua freschezza la parte grassa del piatto. Goduriosa anche la quaglia farcita di maiale, uva passa, pane e funghi, per un sapore equilibrato e convincente, accompagnata da verdure appena saltate in padella. Migliorabile il dessert composto da un biscotto morbido a base di mandorle, ciuffi di crema al mascarpone, gel di sambuco e gelato alla vaniglia posto a fianco, in cui la crema al mascarpone era molto densa e dolce e non esaltava la base morbida, che, a nostro avviso, sarebbe stata meglio con una crema più soffice e leggera. Caffè leggermente sottoestratto e non particolarmente aromatico.
Gabriele Tarquini è il padrone di casa che gestisce bene la sala e consiglia sui vini, coadiuvato da una giovane ragazza.
Insieme al pane preparato da un forno artigianale del paese su ricetta della chef, viene servito dell’olio EVO laziale, monovarietale Leccino, dalla bottiglia a norma.
La carta dei vini non è molto estesa e comprende etichette per lo più convenzionali, con pochissime bottiglie del mondo bio natur. Il legame all’Umbria e al Lazio (le due regioni da cui provengono i titolari) è evidente, con rossi soprattutto di quelle regioni, insieme ad alcuni produttori del Piemonte, proposti con ricarichi medi. Per l’offerta al calice basta chiedere a Gabriele che saprà consigliarvi al meglio.
Ricavato all’interno di un palazzo storico di Contigliano, il locale si trova di fronte all’arco di ingresso che conduce al borgo. Le mura in pietra e i vecchi pavimenti sono l’architrave su cui si basa l’arredo moderno ed essenziale, con tavolini “nudi” e mise en place curata. Con la bella stagione è possibile fruire anche di qualche tavolino all’aperto disposto sulla balconata di fronte al locale.
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