Ad Arcangelo Dandini si deve la meritoria perseveranza nel portare avanti da oltre 20 anni un lavoro di colta testimonianza della memoria regionale, che trova i suoi vertici nei primi piatti (su tutti la carbonara) e sulle popolari pietanze del cibo di strada, proposte non solo nel ristorante ma anche dall’insegna “Supplizio” (in particolare i fritti). Nel corso dell’esperienza di quest’anno, però, non tutti i piatti ci hanno convinto allo stesso modo, soprattutto quelli che escono dal seminato della tradizione. Esame infatti superato a pieni voti per uno dei cavalli di battaglia del locale, ossia l’iconico “Viaggio a Rocca Priora”, uovo in camicia con succo di visciole, polline e straordinarie erbe spontanee, dai toni piacevolmente amaricanti. Meno riuscito, invece, il “tuffo negli anni ’70” ossia il risotto alla crema di scampi, in cui dalla coraggiosa provocazione di riproporre un piatto a dir poco ormai datato ci si poteva magari aspettare una altrettanto audace rivisitazione. Ma in realtà, al dì là degli ottimi ingredienti utilizzati e della perfetta cottura del riso, fattori certamente meritori, il piatto “era proprio lui”. Tra i secondi, abbiamo optato per le capesante con Marsala e lampascione alla brace, con i molluschi freschissimi e dalla consistenza carnosa che svettavano in una preparazione però complessivamente troppo sapida. In chiusura abbiamo scelto un fuori menù, la cheesecake agli agrumi con salsa al mango che, come per il risotto, speravamo fosse interpretata significativamente al dì fuori dei canoni conosciuti, confermandosi invece pesante e stucchevole. Per chiudere, una tazzina di caffè di giusta estrazione, persistente ma non troppo aromatico.
Cortese e alla mano.
Su richiesta ci è stata portata una bottiglia a norma di un eccellente olio EVO sardo pluripremiato monovarietale Bosana.
Magari non amplissima ma completa per tipologie e aree geografiche, con ricarichi medi e possibilità di mescita.
Sicuramente uno dei punti di forza del locale, una sorta bistrot di rustica eleganza con arredi di legno scuro e cimeli di famiglia, dominato da un imponente bancone dietro al quale spicca un bellissimo specchio.
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